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12 Dicembre 2017
Mirko Rimessi, vicepresidente Uic, porterà la fiamma dei Giochi olimpici invernali 2018

Un tedoforo ferrarese alle Olimpiadi di PyeongChang

di Redazione | 2 min

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Sarà un “dreamer” sulla strada per PyeongChang. Il ferrarese Mirko Rimessi, direttore della Scuola di Pattinaggio di Ferrara, farà parte del gruppo di venti tedofori italiani che porteranno la fiamma di Olimpia in Corea del Sud, dove si terranno i Giochi olimpici invernali 2018 il prossimo febbraio.

“Sarò un “Dreamer” – spiega Rimessi -: una delle due categorie nelle quali sono suddivisi i 7500 tedofori che con la loro staffetta porteranno, di torcia in torcia, il fuoco di Olimpia per i 2018 km fino al braciere Olimpico”.

I “Dreamers”, secondo la definizione data dagli organizzatori, sono “coloro che perseguono i loro sogni per aprire nuovi orizzonti”. E Rimessi parteciperà dopo essermi candidato raccontando “un sogno che è mio, ma è quello di uno sport intero: quello di vedere finalmente il pattinaggio a rotelle ai Giochi Olimpici.

“Porterò la fiaccola a piedi e senza simboli, come vuole il regolamento – continua Rimessi -, ma lo farò idealmente con le rotelle sotto le scarpe: per tutti i pattinatori che hanno sempre sognato l’ingresso alle Olimpiadi, per quelli che avrebbero veramente meritato di andarci, per quelli (come me) che avrebbero comunque solo guardato gli amici da casa e (soprattutto) per quelli più giovani che questo sogno potranno (si spera) finalmente realizzarlo e potranno veramente sviluppare la loro carriera agonistica con questa ambizione, una di quelle ambizioni che ti ispira sin da bambino”.

“Ma se un giorno potremmo andarci alle Olimpiadi – conclude il futuro tedoforo – ricordiamoci sempre che lo “Spirito Olimpico” comincia da lontano, da una pedana malmessa o da una palestra dove piove dentro, da pattini buoni solo per provare o che fanno tanto male ai piedi, e da tanta disponibilità (di sempre meno persone) di lavorare per promuovere il nostro sport e di fornire ai più piccoli quegli elementi che servono per una corretta crescita motoria e per sviluppo di una sana cultura sportiva. Perché non tutti potranno andarci, ma a tutti, quando si avvicinano al pattinaggio, dobbiamo far vivere un sogno”.

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