Bondeno. Oggi potrebbe essere il giorno decisivo per la scelta dl quale centrale verrà impiantata a Bondeno. E, a tal proposito, il Circolo Legambiente Alto Ferrarese non può che rammaricarsi del fatto che si “arrivi ad una scelta tanto importante, senza che si sia dato una risposta di come contenere i dati sull’inquinamento di questa centrale, che Legambiente ha reso pubblici. E, soprattutto che al cittadini non sia stata data l’opportunità di esprimersi se volere o no una centrale tanto inquinante”. E’ bene ricordarli questi dati, sottolinea Alberto Gozzi, rappresentante del Circolo Legambiente Alto Ferrarese.
Non più tardi di qualche giorno fa la stessa Legambiente e i comitati “NoVeleno” e “Vivere Bondeno” si erano incontrati al fine di valutare congiuntamente la situazione ambientale del territorio di Bondeno. Nel corso della riunione si è anche parlato del progetto di riconversione dell’area ex-zuccherificio e soprattutto della spropositatezza dell’eventuale messa in funzione di una centrale a olio vegetale da 24 MW.
“Con la centrale in funzione, così come prospettata – continua la disamina – si emetterebbero ossidi di azoto, di cui la nostra pianura padana risulta essere tra le più Inquinate del mondo”, riportando un esempio concreto per quantificare l’impatto ambientale del complesso. “Come se 3.500 auto Euro 5 girassero ininterrottamente attorno a Bondeno, 24 ore su 24, per tutto l’anno”.
Ancora: “Che dire poi delle polveri sottili, tra cui le nanopolveri, così pericolose per la salute. La centrale ne emetterebbe quanto 14.465 auto che anch’esse circolino Ininterrottamente attorno a Bondeno, 24 ore su 24, per tutti I giorni dell’anno.
Quindi c’è poco da scherzare con una centrale che inquina oltre 100 volte più dell’inceneritore dl Ferrara. Tutti dati dimostrabili”.
Non solo salute, ma anche impatto sull’economia locale tra le argomentazioni firmate Legambiente: “Che benefici porterà all’economia bondenese bruciare olio dl palma, o comunque da filiera lontanissima, per più di metà dell’anno. Ovviamente nessuno, mentre, nel contempo, oltre ad inquinare Bondeno, si distruggono le già poverissime economie locali di lontani paesi. Anche di questo immorale neocolonialismo, cittadini bondenesi riteniamo non vogliano farsi carico”.
Legambiente rimarca: “Facciamoli decidere questi cittadini tramite un referendum, senza condizionamenti o interessi particolari”, nella convinzione che i cittadini matildei sposerebbero le argomentazioni enunciate dal Circolo.
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