Politica
22 Novembre 2017
Il dettaglio dei lavori programmati con l'entrata extra dell'alienazione della sede della Prefettura

Dalla vendita di palazzo Giulio d’Este 2,3 milioni per scuole e strade

di Redazione | 2 min

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È stata approvata in Consiglio provinciale la delibera per la seconda variazione di bilancio annuale 2017, con conseguente variazione al programma triennale e dell’elenco lavori pubblici per l’anno in corso. Una misura resa necessaria a seguito della vendita di Palazzo Giulio d’Este (sede della Prefettura) allo Stato, che l’Amministrazione ha perfezionato lo scorso 14 novembre a Roma negli uffici di Invimit (la società di gestione risparmio del ministero dell’Economia e delle Finanze).

I sette milioni incassati hanno comportato un’entrata extra di 2,3 milioni rispetto all’iniziale valutazione immobiliare, che la Provincia ha deciso di destinare a lavori di manutenzione straordinaria nella rete scolastica e stradale.

In dettaglio, un milione sarà speso per la demolizione di parte dell’ex istituto Pacinotti, dove erano ospitati i laboratori oggi dismessi. Costo dell’operazione circa 300mila euro.

Le restanti risorse saranno investite in lavori di manutenzione straordinaria, principalmente per gli impianti antincendio.

Un milione e 300mila, invece, saranno destinati alla rete viaria.

Di questi, circa 600mila serviranno per mettere in sicurezza il ponte Marighella a Copparo e il cavalcavia di Gualdo sopra la Superstrada, il cui rirpistino strutturale rientra fra gli interventi di maggiore urgenza.

Altri 220mila saranno destinati per la posa di circa due chilometri di nuovi guard rail.

I rimanenti 480mila saranno spesi in un pacchetto di manti stradali equamente suddivisi tra Alto e Basso Ferrarese. Considerando che un chilometro di nuovo asfalto di superficie, segnaletica compresa, costa attorno ai 50mila euro, con la somma a disposizione sarà possibile risanare circa una decina di chilometri di viabilità provinciale.

Spetta ora agli uffici tecnici della Provincia provvedere alla progettazione e alle procedure di gara. In tutto, una settantina di atti amministrativi il cui iter è da terminare entro l’anno.

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