Basket
5 Novembre 2017
Basket A2. Ferrara dura poco più di due quarti poi dominio dei padroni di casa, 89-64 il finale

La Bondi crolla ai piedi di Udine nella partita dei tanti ex

di Redazione | 5 min

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Una serata che si profilava densa di emozioni quella del match tra Udine e Ferrara: sportive, ma non solo. Nella gara dai mille ricordi e dei tanti ex, ci si aspettava davvero che nessuno avrebbe mollato di un soffio, per conquistarsi due punti fondamentali per entrambe le formazioni, ma anche per non sfigurare dinanzi ai propri ex coach e giocatori o dinanzi alla propria ex “patria” di provenienza. Un incontro tra ex che si è tramutato in una valle di lacrime per Ferrara, che ha giocato per il primo quarto e un per una parte del secondo e del terzo periodo, per poi crollare rovinosamente ai piedi di Udine al 29’, quando la Gsa ha bollato il +12, dopo che la Bondi aveva quasi quasi sognato l’aggancio. Da qui il Kleb è rimasto a terra dopo un colpo che poteva anche non essere quello del Ko, ma che di fatto lo è stato, perché la formazione estense non si è da qui davvero più rialzata.

E peccato, perché i primi giri di valzer non erano male e vedevano anche una Bondi in vantaggio. Un vantaggio che dura un soffio però per Ferrara, sui legni del Pala Carnera, perché, dopo il 2+1 di Hall, il Kleb cede il passo ad un’arrembante Gsa che domina pressoché tutta la gara, fino al gong finale.

Udine prova a trovare la quadra d’insieme sulle prime battute di match, macinando pian piano tutti insieme per far innescare Dikes e un Mortellaro che vince il duello sotto le plance.
Il Kleb si aggrappa invece ad iniziative personali, cogliendo punti e bombe preziose dagli esterni e da qualche intuizione di Molinaro, ma sul pitturato pare ci siano i tizzoni ardenti perché il duello rimane sempre più fuori dall’arco che sotto il canestro.
Le collaborazioni sui blocchi e gli aiuti sono quasi inesistenti e sotto le plance c’è davvero un oceano. La Gsa utilizza il sistema della goccia che scava la montagna, mentre la Bondi si aggrappa ad alcuni fuochi d’artificio. Poi lo spettacolo pirotecnico prende forma, gli estensi ci credono e trovano continuità fino al nuovo vantaggio ospite marcato Venuto al 9’ (20-21), ma è un fuoco di paglia, perché ci pensano gli Usa Friulani a ristabilire il dominio di casa: 25-21 e si va ai box.

Udine comincia a remare per prendere il largo, Ferrara gioca d’attendista, ma non le riesce bene il gioco delle ripartenze: massimo vantaggio casalingo al 13’ (33-24) e ancora al 17’ (38-29) e intanto Ferrara fa i conti con il 3’ fallo di Cortese già al 16’. La gara pare in pugno ai friulani, salvo qualche défaillance che consente alla Bondi di tentare a ricucire gli strappi: 43-35 a fine primo tempo.

Ferrara deve prendere gioco forza ago e filo e provare a rattoppare, si può fare.
Si cerca la quadratura d’insieme, prima Panni e poi Moreno a far girar palla, Fantoni, poi Hall a fare a sportellate sotto le plance, con Cortese che cerca qualche intuizione senza però fare troppo pressing in difesa. La Bondi è sempre contata e deve prestare attenzione ai falli e con questa difesa un po’ “pigra” si fatica anche a trovare grinta per ripartire. Udine tocca anche il +10 (47-37 al 23’), la Bondi un po’ sbarella e pasticcia: Panni sbaglia la conclusione, Hall fallisce qualche tap-in, gli estensi sembrano in confusione totale. Intanto Udine è in bonus e blinda completamente l’area, Hall prova ad accorciare con la tripla (49-43).
Gli estensi sfruttano poi i viaggi in lunetta e lavorano per tenere il possesso e contenere i friulani, senza incappare in altri falli, il giochino riesce e quasi Ferrara vede la luce in fondo al tunnel quando arriva anche a -6 (53-47).
Poi arriva Veideman a gelare il sangue nelle vene della Bondi: 2 triple in un amen e dal -6 si piomba al -12 (59-47) al 29’. Anche Ferrara raggiunge il bonus, ma ciò che è peggio non sono i liberi della GSA, ma la tripla di Dikes a fil di penultima sirena: 64-49 con ancora 10’ da giocare.

La truppa di Martelossi ha da scalare non solo l’Everest, ma tutto l’Hymalaya, perché bissa la tripla il pirata Dikes (67-49) subito in apertura e poi si infiamma anche Diop: show time per il colored e in un battito di ciglia la Gsa vola sul 72-51.

Poi di fatto ha inizio il garbage time, a 8’ dalla fine i baluardi estensi crollano (anche i tifosi mollano la “pezza” riarrotolando lo striscione), Udine infila una serie di triple e Ferrara tenta, senza nemmeno troppa convinzione, di non “sbragare” del tutto. Di fatto sono 8’ di buio totale per gli estensi, che lasciano praterie ai friulani, la truppa di Lardo infila una serie di triple e di canestri: 89-64 lo score finale, Udine alza con merito le braccia, Ferrara si lecca le ferite e rientra all’ombra del castello con il diktat di cambiare pelle, in attesa che rientri il suo secondo Usa, senza il quale una squadra già corta, rischia di diventare un “sacco da botte”.

G.S.A. Udine – Bondi Ferrara 89-64

(25-21, 18-14, 21-14, 25-15)

G.S.A. Udine: Ousmane Diop 21 (7/9, 2/3), Kyndall Dykes 20 (4/8, 4/5), Rain Veideman 19 (2/5, 4/7), Chris Mortellaro 14 (6/7, 0/0), Mauro Pinton 8 (0/0, 2/2), Tommaso Raspino 4 (2/3, 0/4), Andrea Benevelli 3 (1/3, 0/1), Vittorio Nobile 0 (0/2, 0/1), Raphael Chiti 0 (0/1, 0/0), Daniel Ohenhen osasenaga 0 (0/1, 0/0), Michele Ferrari 0 (0/0, 0/0), Francesco Pellegrino 0 (0/0, 0/0)

Tiri liberi: 9 / 17 – Rimbalzi: 36 8 + 28 (Chris Mortellaro 10) – Assist: 27 (Rain Veideman 10)

Bondi Ferrara: Mike Hall 24 (6/14, 3/10), Riccardo Cortese 18 (1/4, 4/9), Tommaso Fantoni 7 (3/7, 0/0), Yankiel Moreno 5 (2/3, 0/3), Lorenzo Molinaro 4 (2/3, 0/0), Marco Venuto 3 (0/0, 1/6), Alessandro Panni 3 (0/4, 1/6), Mario Mancini 0 (0/0, 0/0), Mirko Carella 0 (0/0, 0/0), Davide Drigo 0 (0/0, 0/0), Erik Rush 0 (0/0, 0/0)

Tiri liberi: 9 / 15 – Rimbalzi: 35 12 + 23 (Mike Hall 18) – Assist: 21 (Yankiel Moreno 7)

 

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