Tre sedie sul palco. Una per ogni momento cupo della storia della Repubblica degli ultimi 15 anni. Per ogni frazione dello spettacolo Marco travaglio si siede su una sedia diversa e fa partire il suo excursus che parte da Tangentopoli per arrivare, passando per le stragi di mafia e i ricatti incrociati della politica, all’attacco alla Costituzione.

È Promemoria, lo spettacolo che il fondatore del “Fatto quotidiano” porta nei teatri d’Italia da ormai due anni e che, dopo l’annullamento causa la concomitanza con l’ultima puntata di Annozero dello scorso 9 giugno, arriva anche a Ferrara. Alle ore 20.30 di questa sera, in Piazza Castello, Travaglio si presenterà con il suo monologo “per non dimenticare”.

Sei fortunato a vivere in Italia: il materiale per scrivere e raccontare certo non è mancato in questi 15 anni. Anzi, dopo le ultime novità politiche, forse sarà il caso di aggiungere una quarta sedia sul palco.

Effettivamente ne succedono tali e tante che lo spettacolo dovrebbe durare sei ore. Il ddl sulle intercettazioni è il coronamento di un percorso: hanno avuto 20 anni per smettere di rubare ma non ci riescono; preferiscono allora che si eviti di indagare, spegnendo ogni voce di controllo e di protesta. E meno male che questo doveva essere il “governo della sicurezza”.

Il tuo spettacolo porta come sottotitolo “per non dimenticare”. Forse però il problema è quello di non voler ricordare, di girarsi dall’altra parte quando viene sbattuta in faccia una verità non gradita.

Certe persone temono di essere sfiorate dai fatti. Ci sono persone che credono di  rinunciare al falso difendendosi dal vero, tappandosi le orecchie. Purtroppo è irrecuperabile chi non vuole sapere. Occupiamoci invece di chi vuole conoscere la verità che gli è tenuta nascosta.

Un modo di vedere che finisce per assimilare tutto e tutti dietro la facile equazione tutti colpevoli=nessuno è colpevole.

Questa uguaglianza è il frutto della disinformazione: o non è vero niente o lo fanno tutti. Ecco perché io faccio i nomi: perché si capisca chi fa certe cose, chi ruba e chi non ruba. Dobbiamo essere precisi nel fare memoria e nel fare cronaca. Ci sono gli evasori e ci sono i contribuenti.

Tornando a chi non vuole girarsi dall’altra parte, i messaggi che lanci da Annozero o dal “Fatto” sono sempre più letti. C’è proporzione tra il successo che riscuoti e le attenzioni del tuo bersaglio preferito?

Berlusconi è sempre interessato a noi, ci guarda e ci legge perché la sua guerra è contro l’informazione. Saremo sempre di più nei suoi pensieri.