Salvatore Ciammaichella (foto tratta dal profilo Facebook)
In tutto più di 45 anni di carcere in due. A tanto ammontano le richieste di pena avanzate dalla procura di Rovigo nei confronti di Salvatore Ciammaichella e Monia Desole, accusati di aver ucciso il barista Antonio Piombo nel maggio 2016 nell’area golenale di Canaro.
I due hanno ottenuto il giudizio abbreviato e il pm Fabrizio Suriano ha chiesto 25 anni e 8 mesi di carcere per Ciammaichella – maresciallo dei carabinieri in servizio a Cento e ora in congedo e detenuto a Verona – e 19 anni e 6 mesi per la moglie, centese, in custodia a Venezia. Le richieste di pena sono già scontate di un terzo come previsto per il rito abbreviato.
Entrambi sono imputati non solo per aver ucciso volontariamente Piombo, ma anche per rapina in concorso, abbandono di minore e utilizzo indebito della carta di credito della vittima, a cui era stata sottratta dopo l’omicidio.
Il giudice per l’udienza preliminare Pietro Mondaini ha rinviato l’udienza al prossimo 28 novembre, quando dovrebbe arrivare la sentenza.
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