Eventi e cultura
9 Settembre 2017
Jean Pierre Duriez racconta il linguaggio universale del cibo e il mondo della cucina

La città dei cuochi e la città moltiplicata

di Redazione | 2 min

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“Il cappello del cuoco è universale e il mio soggetto, la cucina, è in ogni famiglia. Mi piace il modo di vivere dei cuochi, sono degli artisti: il cuoco usa l’olio d’oliva, io l’olio di lino, la differenza è che la sua opera, il suo piatto si mangia, la mia si conserva” così l’artista Jean Pierre Duriez ha delineato il soggetto principale delle sue opere, appunto il cuoco, che saranno esposte a Palazzo Turchi di Bagno dal 9 settembre al 1 ottobre in occasione della mostra ‘La città dei cuochi e la città moltiplicata’, in cui le opere di Duriez saranno esposte accanto a quelle di Ugo Marano.

“Siamo nell’Addizione Erculea, patrimonio Unesco per l’urbanistica, la cui caratteristica è che ha distanze appropriate e armonia tra palazzi. Oggi noi presentiamo altri quattro concetti di città: la cittadella universitaria che ospita questa mostra e che mette insieme più musei, la Città del ragazzo, che va incontro a situazioni di difficoltà, Delta Sette città moltiplicata, cioè il concetto di città non lineare che ho ideato insieme ad Ugo Marano – ha spiegato Pasquale Persico-. La parola città implica così il mettere insieme più concetti, si crea una complessità. Con la mostra di oggi ribadiamo questo concetto: l’Addizione Erculea è lineare, la città delle scienze, dei cuochi, la città del ragazzo e la città moltiplicata hanno invece a che fare con la complessità”.

Pittore, scultore, ma anche regista, attore, sceneggiatore e fotografo, nelle opere che saranno esposte a Ferrara Durièz concentra l’attenzione sul linguaggio universale del cibo e sul mondo dei cuochi, con i loro grandi cappelli bianchi, presentando una quarantina di soggetti tra tempere, disegni, oli, sculture e materiali d’archivio.

Le sue opere saranno esposte insieme a quelle di Ugo Marano, ceramista ed uno dei maestri dell’arte vascolare in Italia, che come sottolinea Maurizio Pesce: “è stato uno degli utopisti che ha gettato le basi di una cultura del mettersi insieme e pensare a lungo termine”.

La mostra, inaugurata sabato, sarà visitabile, ad ingresso libero, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18, il venerdì dalle 9 alle 17, la domenica dalle 10 alle 18 e sarà chiusa il sabato.

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