Cronaca
8 Agosto 2017
Indagato il conducente del motoscafo 'impazzito' che ha colpito mortalmente Isabella Benetti

Ferrarese decapitata dalle eliche, si indaga per omicidio colposo

di Redazione | 2 min

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La procura di Rovigo ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo nei confronti del motoscafista che, con le eliche della sua imbarcazione, ha ucciso e decapitato Isabella Benetti, una signora 68enne originaria di Ferrara ma residente a Occhiobello.

La tragedia si è consumata sabato pomeriggio ad Albarella, l’isola dei ‘vip’ in provincia di Rovigo. Anche l’indagato è un personaggio noto nel Polesine, l’armatore di Porto Viro Giovanni Visentini (fratello di Mario, presidente del Delta Rovigo Calcio).

Mentre i familiari della vittima e il proprietario del tender  (Massimo “Miller” Benatti di Scortichino) hanno già nominato il loro legale, l’avvocato ferrarese Alberto Bova, emergono nuovi particolari sulla tragedia che ha sconvolto la località turistica del Delta.

La vittima Isabella Benetti

Secondo la prima ricostruzione, “Visentini stava pilotando un motoscafo di grossa potenza ad alta velocità (40-50 km/h) – spiega Bova – quando ha perso il controllo del motoscafo ed è stato sbalzato dalla sede dei comandi”. Ancora da accertare se l’armatore abbia perso l’equilibrio e sia caduto, sbattendo la testa e svenendo, a causa di un’onda anomala provocata da una terza imbarcazione.

Il natante ha cominciato a roteare su se stesso, innescando da solo la marcia in accelerazione e seminando il panico: il primo giro del motoscafo ‘impazzito’ avrebbe creato l’onda che ha fatto cadere la Benetti e le altre due donne a bordo del tender, nel secondo giro avrebbe colpito la 68enne con le eliche, risparmiando le altre due signore che erano cadute dalla parte opposta del gommoncino.

Solo al terzo giro, il motoscafista si sarebbe ripreso e avrebbe ripreso i comandi dell’imbarcazione, dirigendosi in mare aperto, non essendosi accorto della tragedia. Ma un uomo in sella alla sua moto d’acqua, che aveva assistito a tutta la terribile scena, si è lanciato al suo inseguimento per avvisare Visentini dell’accaduto, che sconvolto per la notizia ha subito fatto marcia indietro.

“Probabilmente l’indagato non indossava il braccialetto collegato al timone, un meccanismo di sicurezza per fare in modo che se uno si stacca dalla guida il motore si ferma automaticamente” nota Bova, determinato a fare chiarezza sull’eventuale mancato rispetto delle norme di sicurezza. Questa settimana verrà disposta l’autopsia sul corpo della Benetti, un corpo straziato dalla furia delle eliche e recuperato con fatica dai sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno dovuto ricomporre il corpo.

Dopo gli esami autoptici, la salma sarà consegnata ai familiari per i funerali che verranno celebrati nella chiesa di Santa Maria Maddalena, frazione di Occhiobello dove la vittima viveva con la sorella Maria Cristina Benetti di 51 anni in una casa in corso Berlinguer.

 

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