Du iu śpich frares?
3 Agosto 2017

Cose argentino-ferraresi

di Maurizio Musacchi | 4 min

Leggi anche

All, radìs, còjar l’àtim

Carissimi amici del Dialetto Ferrarese (maiuscolo per...amore). In questo spazio vi presento una mia poesia che ha vinto un doppio premio nel prestigioso Concorso Letterario “Bruno Pasini” – XVIII ^ Edizione - 2023 – “ÀLL, RADÌŚ... CÓJAR L'ÀTIM”

Omaggio a Nerio Poletti

Carissimi amici del Dialetto Ferrarese. Si è spento serenamente, in questi giorni, Nerio Poletti, classe 1930. (Ho letto la notizia sui social dalla nipote Vanna). Vecchio amico mio, ma soprattutto del dialetto ferrarese. Lo avevo incrociato diverse volte a Bondeno...

In viaggio sulle mura con un ipotetico figlio

Maurizio Musacchi mette in versi un viaggio sulle mura di Ferrara, con un ipotetico giovane figlio. Vorrebbe parlargli di una guerra che ho vissuto, da piccolo. Parlargli di tragedie, magari fargli capire e vedere quanto orrenda sia.

Il bambino, il nonno e “Gote di fragola”

Carissimi amici del mio blog, col quale parlo, scrivo, presento autori di Ferrara , il suo Dialetto e il suo Territorio. Oggi, con la benevolenza della Dirigenza di Estense.com, vi propongo ancora un mio racconto

Il tempo dei fenicotteri rosa e…

Cari lettori, ho ricevuto un prestigioso riconoscimento al 3° premio del Concorso Nazionale Laghese di Poesia e Narrativa 2023. Vi pubblico qui il racconto sperando vi piaccia. --- Mi guarda assorto il vecchio, seduto su una panchina del Parco Massari di Ferrara....

La storia di oggi è quella di un grande amico di Ferrara e delle tradizioni della nostra Città. Gianni Casadio, nato a Ferrara nel 1927 “in corso Isonzo”, ( ci teneva molto!) Uno dei tanti emigranti della seconda Guerra Mondiale. Lo conobbi durante un viaggio a Buenos Aires invitato dalla Comunità Ferrarese locale. Portai loro un po’ di Ferrara: Pampapati, ciupéti, farina castagna da “far i tamplùƞ, una sciarpa della SPAL e pubblicazioni dialettali. Gianni era dinamicissimo e legato fortemente alla sua Città, con amici emigranti, fondò una locale SPAL e una compagnia dialettale chiamandola Straferrara. Aveva conservato la cittadinanza Italiana e residenza a Ferrara, quando c’erano le votazioni, se le finanze glie lo permettevano, vi tornava a trovare qualche amico, che conservava ancora in Corso Isonzo. Votava Repubblicano, essendo di nonni della Romagna, zona allora di “zoccolo duro” di quel, ormai scomparso, partito. Emigrato negli anni 50, morì alcuni anni fa a 77 anni. Venne a casa mia, durante l‘ultimo viaggio in Italia a Ferrara. Mia moglie gli preparò un pranzo a base di “caplìt, salamìna e supa iƞglésa”. Mangiò solo, a fatica, un risotto in bianco:- Sàt a gh’ò uƞ po’ d’ulzara a dév stàr alżiér sinò a “pìgh i stràz”. Si capiva la sofferenza di dover rinunciare a quel pranzo ferrarese. L’ ”ulzara”, in effetti, non era ulcera, ma un tumore che appena tornato in Argentina lo portò alla tomba. Lo sentii un’ultima volta al telefono, stanco e la sua voce, da originalmente, quasi cavernosa, ridotta ad un sibilo! Mi ispirò una poesia, la mandai al “Premio Roffi”, ed ebbe un riconoscinmento. Ve la propongo come omaggio ad grande, indimenticabile, amico, mio e di Ferrara.

L’ÙLTMA TELEFONÀDA AD GIANI

-In Argentina uη dì a sòη andà,
ché par fàm, acsì luntàη am sòη truvà,
ubligà iη zìr pr’al Mònd par lauràr:
travarsàr l’Ocean pàr putér magnàr.
La źént ,cumpàgna a nù l’am paréva,
sol :<i ciàcara iη spagnol >, am dgéva.
Mò còl témp però: quanta difaréηza,
e pianìη a j’ò capì l’impurtàηza
aη santìr brìsa al dialèt, la mié parlà,
l’è stà sùbit al prìm quèl ach m’è maηcà.
Al stòmagh l’am ciapava intensamént,
pansànd a la mié Zità cuntinuamént,
arcurdàva al pòst indòv ch’a sòη nàt
indòv mié màma la m’à dà al prim làt,
là a sòη andà a scola da putìη,
po’, più grànd, a j’ò ciucà ch’al prìm basìη,
a nà ragazéta più bèla dal sòl,
dré dàla Mura: coη càl profùm dill viòl !
J’è fumàna d’arcòrd d’uη cuór d’emigrànt,
mài scanzlà gnàηch dàla crudéza dal témp!
I mié cavì dlà név i gh’à al culór,
e al corp al gh’à i ségn ad tànt dulór,
mò al spìrit, l’è cmè quél d’uη ragazòl,
ché, tastàrd, n’idèa fìsa a gh’ò sól:
quél ad turnàr lazò int la mié zità
dnànz che “Qualchidùη” l’am ciàma par “l‘Adlà”!
E a vrìa sténdram par l’eternità,
a Frara indòv ch’a sóη nàt tant témp fa !
Forse aηch na matàda la pòl parér
d’uη vèc sunà, ciapà da di stràmb pansiér;
chi, int uη lèt st’uspdàl Argentìη, blucà
al so’ béη che, aη avdrò mai più la mié Zità!
Ciao Fràra, at dèdich l’ultim mié pensiér:
a vagh iη Ziél, a razùnzar mié mujér !-
<Sàt Giàni che, dop ch’at m’à telefonà,
n’òmaη, cardù fort cmè mì… l’à tant zigà !>

L’ULTIMA TELEFONATA DI GIANNI

-In Argentina un giorno sono andato,
che per fame,così lontano mi sono trovato,
obbligato in giro per il Mondo per lavorare:
traversare l’Oceano per poter mangiare.
La gente, uguale a noi mi sembrava,
solo:<parlano spagnolo ,>mi dicevo.
Ma col tempo però:quanta differenza,
e lentamente ho capito l’importanza
di non sentire il dialetto, la mia parlata,
è stata la prima cosa che mi è mancata.
Lo stomaco mi prendeva intensamente,
pensando alla mia Città continuamente,
ricordavo il luogo ove ero nato,
dove la mamma mi diede il primo latte,
là sono andato a scuola da bambino,
poi, più grande ho schioccato il primo piccolo bacio,
ad una ragazzina bella più del sole,
dietro la Mura: con il profumo delle viole !
Sono nebbie di ricordi d’un cuore d’emigrante
Mai cancellati, nemmeno dalla crudezza del tempo!
I miei capelli, della neve hanno il colore,
ed il corpo porta i segni di tanto dolore,
ma lo spirito è quello di un ragazzo,
che,testardo, ha un’idea fissa solamente:
quello di tornare a Ferrara,la mia città
prima che “Qualcuno” mi chiami per “L’Aldilà”!
E vorrei distendermi per l’eternità
A Ferrara dove sono nato tanto tempo fa!
Forse una cosa da matti può sembrare,
d’un vecchio suonato, preso da strani pensieri;
qui in un ospedale Argentino bloccato
lo so bene che non vedrò più la mia Città!
Ciao Ferrara, ti dedico l’ultimo mio pensiero:
vado in Cielo, a raggiungere mia moglie!-
<Sai Gianni,dopo che m’hai telefonato,
un uomo creduto forte come me… ha tanto pianto!>

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com