Per il fisco sono nullatenenti. Per la giustizia sono pregiudicati. Per Maranello sono proprietari di Ferrari. Il Nucleo di Polizia Tributaria di Ferrara, su delega del tribunale di Roma, ha eseguito il sequestro di tre Ferrari di recentissima immatricolazione (due 488 e una California) e di un’altra autovettura nei confronti di tre soggetti residenti a Roma. Si tratta di persone appartenenti al clan nomade degli Hudorovich, conosciuto in tutto il Nord Italia per furti e rapine, anche con sparatorie.
Le auto erano custodite in un parcheggio di Grassobbio, in provincia di Bergamo, uno di quelli park and fly utilizzati dai turisti che partono dall’aeroporto di Orio al Serio.
Il valore delle auto ammonta a circa 650.000 euro. Il sequestro è stato eseguito ai sensi della normativa antimafia, poiché i tre hanno numerosi precedenti per furto e rapina, reati commessi già a partire dagli anni ’90 e risultano vivere con i proventi delle loro attività criminali.
Le indagini sono partite da Ferrara, dove i finanzieri avevano scoperto i legami di compravendita fra un concessionario di auto e alcuni soggetti gravati da precedenti. I successivi accertamenti hanno permesso di risalire agli effettivi intestatari dei veicoli, tre soggetti, tutti dello stesso nucleo familiare, residenti in un quartiere popolare di Roma, città dove non hanno alcuna attività imprenditoriale o svolgono alcun tipo di lavoro.
I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Ferrara hanno così accertato che da un lato i tre vivevano, almeno in parte, dei provenienti delle attività di furto e rapina commesse; dall’altro che il loro tenore di vita non era giustificato da alcuna entrata o attività economica lecita.
Accertata da parte delle fiamme gialle ferraresi la sproporzione fra reddito e patrimonio, è scattata la richiesta di sequestro da parte della procura capitolina, che la sezione specializzata misure di prevenzione del tribunale di Roma ha concesso alla luce della pericolosità sociale dei pregiudicati.
Sono diverse le condanne definitive già inflitte da vari tribunali italiani ai componenti del nucleo familiare degli Hudorovich e numerosi i giudizi pendenti che li hanno visti protagonisti, anche in tempi recenti, di una serie strutturata, sistematica e plurima di reati contro il patrimonio.
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