Cronaca
9 Luglio 2017
Il Silp denuncia ancora le grandi difficoltà organizzative: "Siamo in attesa di azioni concrete, da troppo ormai"

Il grido dei poliziotti: “Il calvario della questura non si ferma”

di Redazione | 3 min

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“Il calvario della questura di Ferrara non si ferma”. Inizia così la lettera inviata dal sindacato di polizia Silp Cgil al questore Antonio Sbordone e al ministero dell’Interno per segnalare, ancora una volta, il problema ormai cronico della carenza di personale.

“A metà giugno 2017 tutte le organizzazioni sindacali provinciali della Polizia di Stato si sono unite per chiedere in coro attenzione verso la situazione che si è venuta a creare nella questura di Ferrara”, si legge nella missiva, che poi specifica: “Pochi Poliziotti, età avanzata del personale, sezione Volanti sguarnita, servizi sempre più impegnativi impossibili da coprire, risposte ai cittadini che si fatica sempre più a dare hanno inciso a tal punto sulla coscienza dei lavoratori in divisa che un movimento, quasi unico nel suo genere, si è sollevato coinvolgendo assieme in una protesta le sei sigle sindacali provinciali in rappresentanza di tutti i poliziotti della questura”.

Una convivenza tra sindacati diversi e spesso con opposte posizione non semplice eppure “anche a dispetto della intromissione di fattori esterni si è rimasti fin ora uniti”. Il tutto per “sensibilizzare il Dipartimento dove si chiedeva di investire con più risorse umane verso province periferiche come la nostra” e per  “influire sulla gestione interna che va rivista in considerazione del diminuito numero di personale in generale ed in particolare di poliziotti impiegabili nei servizi esterni, ordine pubblico, turni in quinta… i così detti servizi operativi”.

Una situazione che, nonostante le intese raggiunte con il questore, non sembra però cambiata nella realtà dei fatti. A supporto il Silp porta l’ultimo caso, quello della manifestazione animalista del 7 luglio: “A fronte di circa 25 persone che manifestavano – si è fatto presto a contare i manifestanti credeteci – si sono visti schierati oltre 50 appartenenti delle forze dell’ordine – osserva il sindacato -. Non di meno, erano proprio questi i numeri dei manifestanti previsti dal servizio informativo della questura, se dobbiamo credere (e non abbiamo motivo per non farlo) al Comunicato di un’altra organizzazione intervenuta anch’essa su questa vicenda. Possiamo dire che la maggior parte della manifestazione in termini di presenza è stata apportata dai colleghi in Ordine Pubblico?”

Ecco allora che il Silp interroga di nuovo il questore che “aveva stabilito i termini di una possibile tregua nello scontro creatosi sul tema della scarsità di personale tra l’Amministrazione locale e le organizzazioni sindacali visto che nel frattempo tutte le deroghe possibili su turni e reperibilità sono state bloccate dai sindacati; questa tregua prevedeva maggiore attenzione sull’impiego di personale, non per i sacrifici che per servizio e vocazione siamo tenuti a svolgere ma per salvaguardare le poche risorse rimaste. Abbiamo tutti sentito le responsabilità che diceva di assumersi, con un vero e proprio atto di coraggio; ora, a nemmeno un mese dalle rivendicazioni arrivate sulle prime pagine dei giornali e in tv, ci accorgiamo che nulla è cambiato se non nelle due settimane seguite alla protesta e agli incontri con sindaco e prefetto”.

“Sig. Questore – conclude il Silp – ,questo ‘episodio’ fa sollevare dubbi su altri accordi raggiunti, visto che il suo impegno sull’impiego di personale in ordine pubblico era già arrivato a tutto il personale. Siamo in attesa di azioni concrete sulla riorganizzazione; in attesa del risultato prodotto dal tavolo tecnico previsto dall’Amministrazione che dovrebbe riequilibrare i carichi di lavoro fra uffici; siamo in attesa di una nuova ordinanza sulla diversa gestione per carenza d’organico all’Upgsp… siamo in attesa, da troppo ormai”.

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