Attualità
27 Giugno 2017
Il Comune non chiederà più la reiscrizione ogni anno, ma si entrerà in una banca dati

Refezione scolastica, anche menu vegetariani e vegani

di Redazione | 3 min

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di Simone Pesci

Un lunedì pomeriggio in cui la Commissione consiliare del Comune di Ferrara si è riunita per discutere delle delibere sui servizi educativi scolastici. La prima Commissione si è occupata di esaminare la variazione al bilancio di previsione 2017-2019 e l’applicazione di parte dell’avanzo di bilancio dell’anno 2016.

Si parla, quindi, di 1 milione e 172mila euro “dei quali 813 mila liberi per spese riguardo progetti scolastici, progetti per persone disabili e manutenzione ordinaria scolastica e 359 invece vincolati a progetti di politiche familiari e integrative” ha annunciato l’assessore alla pubblica istruzione Cristina Corazzari.

Alla richiesta di Vittorio Anselmi di Forza Italia del perché si sono diversificati i progetti nei confronti delle persone disabili ha risposto Patrizia Bonci, spiegando che “è legato a questioni di carattere tecnico”. Il Comune di Ferrara destinerà anche 10mila euro per un convegno itinerante “riguardante intercultura e multiculturalità” ha rivelato la Corazzari. Degli 813mila euro, circa 41mila dovranno essere investiti “per acquistare un software che permetterà, a chi usufruirà del servizio di refezione, di verificare costantemente la propria posizione e di stampare l’estratto conto online” ha spiegato Marinella Succi, aggiungendo anche che “per legge questo è necessario, non potremo più tenere i registri manuali”.

La seconda Commissione, invece, ha discusso della variazione di cinque regolamenti inerenti il sistema di accesso e di modalità di pagamento negli ambiti della refezione scolastica, del servizio di trasporto scolastico e dei servizi per l’infanzia comunali.

In sostanza tutto va di pari passo con l’informatizzazione dei servizi” afferma l’assessore Corazzari. La questione principale, che accende il discorso, è legata al servizio di refezione scolastica, dove il Comune “non chiederà più la reiscrizione per ogni anno di scuola, ma una volta iscritti si entrerà in una banca dati; inoltre ci sarà la possibilità di introdurre menu vegetariani e vegani dei quali discuteremo anche con i dirigenti scolastici delle scuole statali” ha spiegato l’assessore Corazzari.

Il pentastellato Sergio Simeone solleva diversi interrogativi: “Questa introduzione mi fa sottolineare come il menu sia stato concordato non tramite un nutrizionista che il Comune ha avuto fino al 2016, ma verrà prodotto tramite quello della Cir, azienda erogatrice del servizio di refezione. Inoltre – ha continuato Simeone – riteniamo assurdo che non si sappia ancora chi potrà portarsi il cibo da casa e chi no, a causa di un ispettore ASL che dopo un anno non è ancora andato a visitare i locali scolastici”. Quest’ultima causa è sposata anche da Paola Peruffo di Forza Italia, che sostiene che “sostanzialmente ci sarà una parte di cittadinanza che potrà portarsi il pasto da casa e una no”.

Pronta la risposta della Corazzari: “va detto che nelle scuole comunali si mangia insieme pur diversificando i menu, per il resto purtroppo scende in campo un meccanismo burocratico e legislativo non indifferente: a breve il Miur e il Ministero della Sanità ci forniranno le linee guida, dalle quali capiremo come muoverci”.

Le discussioni ora continueranno al primo consiglio comunale utile, già previsto per la metà di luglio.

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