Passa all’unanimità la deroga richiesta dalla Spal per far partire i lavori allo stadio “Mazza”. Tutti i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione hanno approvato la delibera che darà il via a tre interventi in programma – la curva est, i relativi bagni e le tettoie per la protezione dei mezzi di pubblica sicurezza –, le uniche aree soggette al Poc (piano operativo comunale) che dovevano ottenere una deroga al permesso di costruire, come previsto dal Rue (regolamento urbanistico edilizio) per aprire il cantiere.
Nonostante “i nuovi interventi previsti non siano particolarmente rilevanti rispetto all’imponente piano di recupero dell’intero stadio”, l’opposizione si compatta affinché “vengano individuate delle soluzioni per contenere l’impatto sull’ambiente circostante in un quartiere che presenta già da tempo problematiche di diverso profilo”.
La risoluzione presentata da Vittorio Anselmi (FI) e sottoscritta da Ln, FdI, Gol e M5S chiede infatti di utilizzare le eventuali somme ottenute dai ribassi d’asta per realizzare “interventi di miglioria nelle zone circostanti lo stadio” (strade, piazze, marciapiedi ecc.) a titolo di parziale “compensazione e ristoro” al quartiere e ai suoi abitanti, “per i disagi che hanno subito e ancor più subiranno in futuro durante lo svolgimento delle partite”.
Una proposta che piace anche alla giunta. “La normativa dei lavori pubblici prevede che l’uso dei ribassi d’asta sia dedicato solo per l’opera stessa, ma individuare interventi per migliorare un quartiere difficile è in linea con il percorso già intrapreso dall’amministrazione – spiega l’assessore Aldo Modonesi -. Per questo il sistema di videosorveglianza dello stadio non si limiterà a funzionare solo in occasione delle partite ma 7 giorni su 7, h24, per garantire la sorveglianza nelle vie intorno all’impianto dove spesso e volentieri si verificano fenomeni di spaccio”.
“Accogliamo tutte le sollecitazioni che arrivano sulla sensibilizzazione di problematiche del quartiere – conferma il sindaco Tiziano Tagliani – ma più importante di un ribasso d’asta dei 2 milioni che andremo a spendere sullo stadio, è la decisione di investire su quel quartiere tutte le risorse del bando nazionale sulle periferie, che dovrebbe essere di circa 18 milioni di euro. Abbiamo candidato l’area darsena-stadio-stazione per avere un maggior investimento pubblico, una risorsa che serve a riqualificare il quartiere”.
La proposta viene approvata dal consiglio comunale, anche se “non risolverà le problematiche legate alla sicurezza dei cittadini” sottolinea Leonardo Fiorentini (SI) che sollecita il Comune a farsi “onere di portare nuove modalità di gestione dell’arrivo dei tifosi ospiti, meno impattanti dal punto di vista ambientale, della sicurezza e della gestione dell’ordine pubblico”.
“Legare un’operazione di riqualificazione dello stadio a un intervento di compensazione nei confronti del quartiere è un segnale importante per il vicinato che dovrà subire i disagi derivati dai lavori – chiosa Anselmi -. Sarà il responsabile del procedimento a individuare come e perché indirizzare queste somme dei ribassi d’asta, intanto diamo un segnale di vicinanza nei confronti dei cittadini”.
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