Cronaca
16 Aprile 2017
Gli inquirenti avvalorano l'ipotesi delle conoscenze: nessuno dei farmacisti della zona vende i cerotti trovati sul Fiorino

Caccia all’uomo, si segue la pista degli aiutanti di Igor

di Redazione | 3 min

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Molinella. Norbert Feher è ancora in fuga e continua ad essere lo spauracchio della popolazione che vive in questo lembo di terra, localizzato al confine fra le province di Bologna e Ferrara. Canneti, canali e fitta vegetazione continuano a essere il nascondiglio perfetto per il fuggiasco, che riesce a tenere in scacco ancora le migliaia fra carabinieri e forze speciali sulle sue tracce ormai da 7 giorni, subito dopo aver ammazzato la guardia volontaria Valerio Verri ed essere fuggito a bordo di un Fiorino bianco.

Da lì è cominciata una vera e propria caccia all’uomo che, ancora senza esito, ha pochi punti fermi. Le certezze di quest’uomo infatti sono sostanzialmente 3: la sua carriera ricca di rapine culminata con gli omicidi di Davide Fabbri nel suo bar a Budrio il 1 aprile e quello di Valerio Verri nel Mezzano l’8 aprile, circostanza nella quale ha anche ferito Marco Ravaglia; l’identità: si tratta di Norbert Feher, 41enne serbo di Subotica, città del nord della Serbia al confine con l’Ungheria; ha ricevuto un addestramento militare, faceva parte delle milizie serbe e avrebbe partecipato alla guerra in Kosovo, cosa che gli ha permesso di apprendere tecniche militari e di sopravvivenza tutt’ora utilizzate per sfuggire alla cattura.

Ben pochi, però, i segni tangibili del passaggio di ‘Igor’, se non un giaciglio utilizzato di recente da qualcuno e delle tracce fiutate dai cani molecolari, interrotte però ogni dove ci sia un corso d’acqua. Si continua quindi a lavorare in parallelo sia sul territorio tramite blitz e la continua perlustrazione di ogni centimetro di terreno, che sulle conoscenze del serbo, che in mezzo alle valli si è nascosto per parecchi anni e che quindi avrebbe maturato un ampio ventaglio di conoscenti e, possibili, aiutanti. Ne sono convinti sempre più gli inquirenti, che stanno scavando nel passato di Norbert e stanno interrogando gli stranieri in zona.

A conferma che qualcuno possa aiutare ‘Igor’ a nascondersi c’è il fatto che siano stati sentiti tutti i farmacisti in zona, ma che nessuno venda i cerotti trovati a bordo del Fiorino bianco, usati dal fuggitivo per automedicarsi. E’ evidente che il pensiero degli inquirenti vada nella direzione che qualcuno possa averglieli passati, magari la stessa persona che potrebbe aiutarlo in questa fuga in mezzo agli acquitrini che dura ormai da una settimana.

Nelle ricerche, intanto, piomba un’altra incognita, quella del meteo. Il brutto tempo previsto per questi giorni, infatti, potrebbe essere un’arma a doppio taglio: potrebbe evidenziare tracce e impronte di ‘Igor’, oppure potrebbe giocare a favore di un possibile allontanamento dalla zona del killer.

Durante i funerali di Valerio Verri, officiati sabato mattina a Ospital Monacale, è arrivato, durante l’omelia, un appello da don Massimo Manservisi che si rivolge direttamente a Norbert: “deponi le armi e costituisciti”. Difficile che venga accolto, ‘Igor’ è un uomo freddo e disposto a tutto pur di non finire in galera, luogo nel quale ha giurato di non tornare mai più.

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