Politica
11 Marzo 2017
Il deputato del Movimento 5 Stelle assicura ricorsi gratuiti, pagati con gli stipendi degli eletti del M5S

Di Maio agli azzerati Carife: “Ci riprenderemo i soldi che ci hanno tolto”

di Redazione | 3 min

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Vi promettiamo che se avremmo la maggioranza ci sarà una legge che faccia pagare quello che meritano a chi ci ha portato a questo punto. Ci riprenderemo i soldi che ci hanno tolto in questi anni dalle sedi dei partiti e da quelle delle fondazioni perché lì dentro c’è il vero tesoro degli italiani”. Sono queste le parole infuocate del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio durante l’incontro all’hotel Duca d’Este per presentare il ricorso del Movimento 5 Stelle di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo per la vicenda Carife, in una sala gremita di persone che chiedono a gran voce giustizia per i propri risparmi e che lo hanno accolto con vere e proprie ovazioni.

Vi sono stati presentati dei moduli per i ricorsi per iniziare un percorso insieme; fidatevi di noi che in questi anni abbiamo fatto da scudo a tante comunità di persone frodate soprattutto dallo Stato” introduce Di Maio che non placa le polemiche contro le banche che, a suo dire, “hanno finanziato aziende che hanno inquinato l’Italia a livello ambientale, culturale o provando a proteggere partiti. A libro paga degli istituti bancari c’erano anche i giornali che non raccontavano la verità”. E ancora: “In questo paese, l’ho visto più volte, se si vogliono trovare i soldi si trovano – attacca il vicepresidente della Camera -. Se volevano restituirvi i soldi bastava mettere lo zero virgola sul gioco d’azzardo”.

A raccontare la decisione e la procedura per il ricorso alla Cedu sono l’eurodeputato pentastellato David Borelli e l’avvocato Gaetano Filograno. “Stiamo raccogliendo le adesioni per chiedere alla Cedu di intervenire contro Banca d’Italia e Stato – spiega Borelli -. I ricorsi saranno totalmente gratuiti perché verranno portati avanti dal taglio degli stipendi degli eletti del M5S”.

L’avvocato Filograno afferma invece che “siamo di fronte ad una crisi della fiducia verso il settore bancario che sta colpendo l’intero sistema economico, per questo bisogna fare azioni nuove ed innovative. Non c’è una adeguata tutela dei diritti dei risparmiatori a livello nazionale e questo ci permette di andare direttamente davanti alla Cedu”. Ma non finisce qua: “Padoan dice che non c’è crisi di sistema ma sono solo casi singoli di banche, niente di più sbagliato – chiosa Filograno -. Noi affidiamo la fiducia verso le banche al sistema di vigilanza che oggi assolutamente non c’è, basta vedere la decisione di Banca d’Italia di fare un aumento di capitale in Carife per poi procedere al commissariamento”.

Mettiamo a disposizione uno strumento per i diritti di tutti, ma chi vi ha creato questo problema non ve lo può risolvere e per questo dico di smetterla di chiamarli incompetenti perché per un politico è un alibi, sono in malafede” attacca ancora Di Maio, sostenendo che “lo Stato deve avere una sua banca pubblica per tutelare i risparmiatori e non i banchieri. Come Movimento abbiamo restituito 20 milioni di euro di stipendi e messi in un fondo per il micro credito per le pmi e su 4 mila imprese che ne hanno usufruito solo una non ha restituito il debito”.

La chiusura è tutta dedicata alla polemica a distanza con Matteo Renzi: “Non siamo la solita politica che promette senza fare nulla, andremo fino alla fine – conclude il deputato grillino -. Mentre noi siamo qua quelli che hanno fatto il bail in stanno lanciando un programma per l’Italia al Lingotto; perché non lo hanno fatto prima quando erano al governo?”.

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