In preda ai fumi dell’alcol aveva deciso che alla guida dell’autobus sul quale stava viaggiando doveva esserci lui. E per accaparrarsi il posto del guidatore è arrivato a molestare e offendere in maniera pesante l’autista, costringendolo a bloccare la corsa del bus.
E’ successo a Ferrara, in viale IV Novembre, poco prima delle 20 di sabato. Il conducente di linea Blue, assalito da un passeggero ubriaco, si è visto costretto a fermare il mezzo e a chiamare il 112 per richiedere l’aiuto dei carabinieri. Sul posto sono intervenuti immediatamente i militari del Nucleo Radiomobile per cercare di risolvere una situazione che stava diventando critica.
L’autista ha aperto la porta dell’autobus ai carabinieri che, appena saliti, hanno sentito uno straniero in evidente stato di ubriachezza offendere il conducente. Preso atto della situazione e delle condizioni fisiche del passeggero, i militari lo hanno invitato più volte a scendere dall’autobus, cosa che l’extracomunitario ha fatto, ma agevolato con molta fatica da parte dei militari operanti.
Appena sceso dal mezzo, l’ubriaco, pur barcollante, ha tentato di dileguarsi al fine di evitare di essere identificato e, quando i carabinieri hanno tentato di fermarlo, ha cominciato a scalciare e a tirare pugni offendendo i militari e anche i colleghi di una pattuglia della polizia di Stato chiamata in soccorso.
Accompagnato nei pressi dell’autoradio di servizio, il marocchino di 30 anni, le cui iniziali sono N.E.M., ha iniziato a dare gomitate sui finestrini della macchina tentando di infrangerli. Nel tentativo di fermarlo un militare è stato oggetto di uno sputo e di un calcio alla gamba, per cui l’uomo è stato bloccato ed ammanettato.
Portato in caserma, a causa del suo forte stato di agitazione, i carabinieri hanno richiesto dapprima l’intervento del 118 che, giunto sul posto e verificata la forte resistenza opposta persino al tentativo di avvicinarsi da parte del personale sanitario, ha a sua volta richiesto l’ausilio del medico per sedare il 30enne.
Tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale, il marocchino è stato portato presso l’ospedale Sant’Anna di Cona e poi nuovamente in caserma per essere identificato in attesa del giudizio con rito direttissimo disposto per la mattinata di lunedì.
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