Ostellato
19 Dicembre 2016
Lo ‘Sblocca Italia’ ha incentivato questo genere di impianti, bypassando gli enti locali

Il Mezzano diventa ‘Valli e trivelle’

di Redazione | 3 min

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(immagine di archivio)

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di Giuseppe Malatesta

Argenta. Valli e trivelle. Un binomio sempre vivo che tiene in costante allerta amministratori e attivisti delle valli del Mezzano e i territori tra Argenta, Ostellato e Portomaggiore. I tre enti, riuniti nell’Unione Valli e delizie, alle prese con le crescenti richieste di permessi esplorativi petroliferi, hanno da poco ratificato una concessione di una ‘postazione sonda di perforazione’ in territorio di Ostellato alla ‘Aleanna Resources’, ditta già nota in zona, con sede legale negli Usa e una italiana a Matera.

Il grido d’allarme di cittadini e ambientalisti locali, ormai allenati e sensibilizzati dalle vicende legate alla torba, si coglie nell’ultimo caso attraverso un coro di critiche rivolte ai sindaci dell’Unione, protagonisti di un dietrofront che – secondo i detrattori – li ha visti rimangiarsi le promesse spese in termini di salvaguardia delle valli.

“Ci spiace che i sindaci Andrea Marchi e Antonio Fiorentini continuino a dirsi contrari alle trivellazioni e poi concedano questo tipo di permessi” dichiara a Estense.com l’attivista ambientale Mascia Fogli, raccontando delle rassicurazioni ricevute dagli enti in tal senso. “Promettere che ci si limiterà a concessioni per ricerche e senza trivellazioni non ha senso: le ricerche sono ovviamente finalizzate alle perforazioni, in caso di esito positivo”.

“I casi sono due: o si prendono in giro i cittadini o le stesse ditte, a cui poi in teoria sarà negato di estrarre”. E’ la stessa Fogli però a far presente una terza possibilità: quella secondo cui le amministrazioni avrebbero le mani legate in termini di concessioni alle compagnie petrolifere. Ne è esempio il sindaco di Ostellato, Marchi, che in vista del referendum sulle trivellazioni non esitò a criticare anche la segreteria nazionale del proprio partito, il Pd.

Ulteriore conferma giunge da Luca Bertaccini, capogruppo M5S di Argenta. “Quando i nostri sindaci si esprimono contrariamente, magari lo fanno anche in modo convinto. Purtroppo però i decreti governativi impediscono di esprimere veti. Lo ‘Sblocca Italia’ ha infatti incentivato questo genere di impiant, bypassando gli enti locali e lasciando ai ministeri la possibilità di autorizzarle. Quello che coinvolge la ‘Aleanna Resources’ è appunto un vecchio permesso di ricerca sbloccato dal Mise”.

“Un Comune (e ancor di più un cittadino) fa fatica ad opporsi al procedimento, anche per il rischio di eventuali ricorsi da parte di colossi aziendali con strutture tecniche e legali importanti. In consiglio il tema ci ha visto spesso concordi con la maggioranza, a cui – aggiunge – ho fatto notare che sostenere una riforma costituzionale che trasferiva competenze allo Stato significava non poter più rispettare le promesse fatte, in questo caso specifico quella di tutelare il nostro territorio”.

“Come per il referendum sulle trivellazioni però – rileva Bertaccini -, i nostri amministratori devono esprimersi attenendosi a linee di partito che vanno in altra direzione. Siamo dalla stessa parte della barricata in questo caso, ma nell’agire ci sono differenze: il M5S è promotore di una legge di razionalizzazione energetica libera da fonti fossili desuete”.

“Nessuno starà a guardare – conclude il consigliere – saremo vigili e credo lo saranno anche le amministrazioni. Tuttavia ci vorrebbe da parte loro un appoggio di maggiore sostanza”.

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