Richetti: i Repubblicani con Anselmo contro gli estremismi
Una Ferrara repubblicana, liberale e democratica. Questo l’obiettivo del Pri, parte della coalizione di centrosinistra, a supporto della candidatura a sindaco di Fabio Anselmo
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La risposta dell'amministrazione alle rivelazioni del comitato Koesione 22 dello scorso dicembre non soddisfano il gruppo. "Le facciamo presente - dicono rivolti al sindaco Alan Fabbri - la gravità di una situazione di isolamento che si trascina da 4 anni senza che nulla la sua amministrazione abbia fatto per cercare di alleviarla"
Gli studenti universitari, già a partire dal prossimo anno accademico (2024-25), hanno una nuova possibilità abitativa, in centro storico a Ferrara. Si chiamerà "Campus Gaudì" e sorgerà in via Baluardi 35/A
In occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che ricorre il 5 maggio, la Polizia Postale ha predisposto un agile dossier che illustra i principali e più attuali fenomeni, le azioni di contrasto, lo stato delle partnership col settore privato, oltre alle iniziative di prevenzione e sensibilizzazione per gli utenti
Le Frecce Tricolori hanno colorato di Tricolore I cieli di Ferrara. In occasione della Benedizione dei Palii e Offerta dei Ceri, il corteo del Palio è partito oggi pomeriggio da Piazza Castello, mentre gli MB-339 P.A.N. delle Frecce Tricolori (Pattuglia Acrobatica Nazionale) hanno tinto di verde, bianco e rosso il cielo della città estense, sorvolando sopra Corso Martiri della Libertà
di Silvia Franzoni
Quando le torce alte (stack flare) del petrolchimico bruciano eliminano quanto residuo della reazione di polimerizzazione del gas propilene. Bruciano cioè etilene e propilene, “un po’ come succede con il fornello di casa”. Un procedimento sottoposto a norme ministeriali e continui controlli, che però desta comprensibile preoccupazione nella cittadinanza e non di rado sfocia in allarmismo.
A tranquillizzare gli animi – o almeno a cercare di farlo – sull’attività dello stabilimento, nell’ambito della programmazione periodica di incontri sul tema sicurezza della quarta Commissione consigliare, è il direttore Lyondellbasell Poliolefine srl Gianluca Gori. “Se si vede del fumo e la fiamma si ha una percezione di emergenza: ma questa è infondata, l’attivazione della torcia significa che il gas infiammabile è evacuato e garantisce il funzionamento dell’impianto. La torcia è un elemento di sicurezza, e per noi la sicurezza è il core business”.
Ogni singola attivazione delle torce – il limite normativo non riguarda il numero di accensioni ma le emissioni, ndr – è segnalata: “via Fax alla serie di enti competenti sul territorio nazionale – spiega Gori – e via sms a Prefettura e Comune di Ferrara, secondo una rendicontazione dell’accaduto che si svolge su due orizzonti temporali, entro i primi 15 minuti dal fatto e poi a un’ora dallo stesso per l’aggiornamento”. Inoltre, “un sistema di centraline Arpa tutt’attorno al polo chimico garantiscono il monitoraggio immediato di eventuali sforamenti delle emissioni”.
E proprio ieri il sito di Ifm segnalava alle 6.44 la già preventivata accensione sporadica di torce nel reparto Mpx di Basell, fatto dovuto a bonifiche in corso. Le sostanze coinvolte sono state propilene ed etilena ma anche azoto e propano.
E ogni volta che si accende una stack flare, in gioco non c’è soltanto un delicato sistema di equilibri di ‘buon vicinato’ tra il petrolchimico e la città, perché è l’azienda stessa “ad avere tutto l’interesse affinché si bruci nelle torce la minor quantità di gas possibile”. La perdita economica della combustione del propilene è quantificata a circa mille euro per tonnellata, e nel 2005 il dispendio ha toccato le 7 mila tonnellate.
Dal 2005 ad oggi, dunque, Lyondellbasell ha indirizzato i suoi sforzi al recupero dei monomeri e all’eventuale riutilizzo del calore emesso dalla combustione delle torce: così, dalle caldaie ai nuovi compressori – che significano investimenti a 8 cifre per l’azienda americana – le nuove soluzioni hanno portato a circa 200 le tonnellate di gas bruciato in casa Lyondellbasell nel 2015, segnando una quota di risparmio del 77%. “E confermeremo il trend anche nel 2016”, assicura il direttore Gori. Ma se è vero che le torce continuano a bruciare, “e lo faranno sempre, è impossibile avere zero emissioni”, la città se ne accorgerà sempre meno.
Stanno per concludersi infatti le prove di commissioning, ovvero i test di prestazione, della nuova grande torcia ground flare (letteralmente ‘torcia a terra’) di Lyondellbasell che manderà in pensione le due stock flare, “una miglioria decisa in piena autonomia dall’azienda – precisa Gori nel presentarla – un esempio di responsabilità nei confronti della città”. E che ottimizzerà ancora il recupero dei monomeri.
Nei 2500 metri quadri della ground flare bruceranno a diverse intensità 653 ‘fornelli’: costato 10 milioni di euro, e nato come fase di studio già nel 2010, il progetto ground flare si appresta dunque “ad entrare in esercizio a brevissimo”. Non si vedranno più le torce accese, insomma, ma queste bruceranno. E non si può assicurare, lo dice Gori, che lo faranno con minore frequenza: “bruceranno per sempre, abbiamo dei limiti che rispettiamo e questi sono legati non al numero di eventi ma alle soglie annuali di emissioni”.
Nuova torcia e nuovi investimenti per il consolidamento della produzione: i primi riconoscimenti dell’impegno arrivano da oltreoceano, perché negli Usa un impianto con una capacità produttiva di 500.000 tonnellate annue verrà realizzato con la tecnologia nata proprio a Ferrara, nel Centro Ricerche ‘Giulio Natta’. Un centro che “dopo l’insostenibilità del sistema finanziario a cui è andata incontro l’azienda nel 2010 ha subito razionalizzazioni ma non si è mai pensato di chiuderlo – evidenzia – ed ecco i risultati”. E se la città diffida ancora di ciò che succede dietro i cancelli del polo industriale, forse è anche per colpa di una “comunicazione troppo tecnica”. I consiglieri comunali suggeriscono allora di aprire le porte del petrolchimico: “scegliete una data, noi siamo sempre disponibili”, concorda Gori.
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