Economia e Lavoro
26 Settembre 2016
Gli amministratori delle good banks scrivono ai dipendenti: "A breve speriamo di firmare uno o più accordi"

Carife. Nicastro e Capitanio: “Via agli indennizzi per gli azzerati”

di Redazione | 4 min

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Roberto Nicastro e Giovanni Capitanio

Roberto Nicastro e Giovanni Capitanio

“Vicini al punto di svolta tanto atteso” e, nel frattempo, via agli indennizzi per gli obbligazionisti azzerati il 22 novembre scorso. È quanto affermano Roberto Nicastro e Giovanni Capitanio, presidente e ad delle quattro good banks in una lettera ai dipendenti. Lettera che ha forse l’intento di placare le preoccupazioni montate negli ultimi giorni, soprattutto per l’ipotesi di una vendita spezzatino con conseguente riduzione di filiali e dipendenti, rigettata con forza dai sindacati.

“Dopo oltre 10 mesi di duro lavoro, crediamo di essere vicini al punto di svolta tanto atteso – scrivono i due -. Il processo di vendita e le negoziazioni delle Good Bank stanno procedendo a ritmo serrato, anche il week end appena trascorso per parecchi è stato un fine settimana di lavoro. Si sta discutendo da inizio agosto in parallelo su più tavoli negoziali. La traversata che abbiamo compiuto in questi mesi non è stata delle più facili, abbiamo affrontato e resistito assieme a svariate tempeste. Ora, l’atteso ingresso in porto oltre a dover rispettare i vincoli fissati dalla Commissione Europea deve tenere in considerazione anche le richieste della Bce ai compratori. Tutto ciò richiede sforzi, impegni e tempi aggiuntivi”.

Una premessa per dire che il termine del 30 settembre verrà probabilmente prorogato a breve. “Sabato la Commissaria Ue Vestager ha pubblicamente espresso la disponibilità a essere flessibili sui termini così da permettere se necessario la finalizzazione tecnica delle trattative in corso oltre il 30 settembre, come da noi lungamente richiesto. A breve però speriamo di firmare uno o più accordi che oltre a soddisfare i vincoli europei, garantiscano cessioni nel segno della continuità e che tengano il più possibile conto delle peculiarità di ciascuna banca, degli interessi dei territori che rappresentano e delle risorse che vi lavorano”.

“Il lavoro che tutti hanno svolto in questi mesi – per recuperare e stabilizzare la raccolta e con essa il rapporto con clienti e territorio, per dare certezze contabili, legali, fiscali alle banche – è stato intensissimo – ammettono Nicastro e Capitanio -. Per facilitare la cessione abbiamo anche avviato un ulteriore progetto di cessione di crediti problematici. Vi siamo estremamente grati dei vostri sforzi e sacrifici, del gran lavoro fatto. Con soddisfazione possiamo finalmente annunciare l’avvio della procedura di indennizzi agli obbligazionisti inizialmente azzerati dopo l’applicazione del Bail–in. Un traguardo che non sarebbe stato possibile senza lo sforzo di tutti i colleghi che hanno lavorato senza sosta nel contesto della cooperazione raggiunta con le associazioni dei consumatori ufficiali e il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi”.

“Il lavoro che ci aspetta in questa ultima parte dell’anno sarà particolarmente importante perché ci permetterà di evidenziare al compratore tutti i punti di forza delle nostre quattro banche e garantire allo stesso tempo un passaggio di consegne il più rapido ed efficace possibile e soprattutto accelerare il pieno rilancio che le Banche meritano. Esse stanno ora procedendo verso il risanamento, con perdite ridotte rispetto alla situazione che avevamo lo scorso 22 novembre. Ciascuno ha l’opportunità di essere protagonista di questo rilancio – concludono i due -. Ci risentiamo a breve con l’auspicio di poter annunciare presto il pieno compimento della nostra traversata”.

La lettera viene accolta come una “buona notizia” da parte della rappresentanza sindacale Fisac-Cgil delle quattro banche, anche se non mancano le riserve. “Buone notizie, dopo le preoccupazioni di queste settimane, in cui i media hanno dato ogni giorno puntualmente notizia delle ritrosie dei potenziali acquirenti e nel contempo facevano cenno al rischio di esiti infausti delle trattative di cessione. Una dichiarazione forte e apprezzata quella rilasciata dai vertici delle quattro Nuove Banche, intesa probabilmente anche a rassicurare i dipendenti, sottoposti da anni prima al logorio delle amministrazioni straordinarie, poi alle conseguenze dei provvedimenti di risoluzione delle vecchie banche ed ora all’attesa”. Ma, come detto non mancano le perplessità: “Senza assetti proprietari e societari stabili e strutturali, il tempo che passa non facilita l’adozione di quei progetti necessari e indispensabili per la ripresa e il consolidamento, con evidenti riflessi sul conto economico e sul patrimonio – scrive il sindacato -. Non è dato di conoscere quale gestione dei crediti in sofferenza già ceduti a Rev e quale valutazione dei crediti in carico alle quattro Nuove Banche; gli interessi dei territori coinvolti dovrebbero essere declinati in vincoli temporali e operativi precisi per i potenziali acquirenti; non è dato di conoscere quanto incida sulle condizioni di cessione (oltre che sul prezzo) il timore di alcuni dei potenziali acquirenti che la Bce chieda loro aumenti di capitale”. “Ciò detto, resta il capitolo, allo stato più incerto e meno valorizzato:  quali livelli occupazionali, quali salvaguardie per l’occupazione diretta (i dipendenti delle 4 Nuove Banche e delle altre banche, aziende e società dalle stese controllate e/o partecipate, e per quella indiretta?Le decisioni che saranno assunte dai negoziatori sui livelli occupazionali avranno riflessi e conseguenze sui territori coinvolti e sull’economia reale di quei territori. Per questo diciamo: occupazione e condizioni di lavoro sono la discriminante perché si possa infine dire che l’operazione è riuscita”.

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