di Mattia Vallieri
Nell’anno in cui le donne festeggiano il settantesimo anniversario della difficoltosa conquista del diritto al voto il Comune di Ferrara decide di fare un passo in più e celebrare Luisa Gallotti Balboni con eventi che partiranno venerdì 27 maggio con l’affissione di un’immagine che la raffigura presso il volto del cavallo della Residenza Municipale.
“Quella di Luisa Gallotti Balboni è stata senza dubbio la figura femminile che più di ogni altro ha cambiato la storia politica della città dove è stata sindaca nel periodo 1950-1958 e prima donna chiamata ad amministrare da primo cittadino un Comune capoluogo di provincia, un record quindi tutto ferrarese” ricorda l’assessore alle pari opportunità Annalisa Felletti.
“Abbiamo deciso come amministrazione comunale, con la preziosa collaborazione dell’Udi, di recuperare le spoglie di Luisa Gallotti e riportarle nella nostra città dove verrà seppellita alla Certosa nella giornata di sabato 28 maggio alle ore 11” racconta l’assessore in occasione della conferenza stampa dedicata al programma delle celebrazioni della prima sindaca ferrarese della storia.
Successivamente alla sepoltura in certosa “ci sposteremo tutti insieme con il sindaco Tiziano Tagliani e Daniele Lugli, presidente del Movimento non Violento, in via del Salice per intitolare a Luisa Gallotti il Polo d’Infanzia e ricordarla”spiega la Felletti, sottolineando più volte che la “decisione di dedicare alla sua memoria una scuola non è stata una scelta casuale, perché abbiamo voluto rendere omaggio al suo impegno rivolto all’infanzia e al sociale, questioni queste che l’hanno sempre contraddistinta nella sua attività politica come sindaca prima e senatrice della Republica poi”.
A prendere la parola subito dopo è stata Liviana Zagagnoni dell’Udi, che ha ringraziato il Comune per “essere riuscito a riportare Luisa Gallotti Balboni nella nostra città, perché per noi rappresenta tanto essendo stata la prima presidente della nostra associazione dopo la Seconda guerra mondiale, periodo in cui aderì ai Gruppi di Difesa della Donna che presero parte alla resistenza contro il Fascismo trasformandosi poi proprio nell’Udi”.
“Ha fatto veramente molto per le donne di questa città – conclude Zagagnoni -, nonostante la diffidenza iniziale dovuta al fatto che avesse un livello culturale diverso, essendo laureata, da quello della maggior parte delle donne dell’epoca che vivevano nella zona. Quella di Luisa Gallotti Balboni è una figura molto simbolica e un’icona per Ferrara”.
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