Avrebbe notato movimenti sospetti da parte di alcuni giovani nordafricani nel parchetto di piazzetta Toti e per questo avrebbe deciso di fotografarli per poi segnalare la cosa alle forze dell’ordine. Solo che quei giovani – tra i quali una ragazza che semplicemente si dondolava su un’altalena – non hanno troppo gradito l’interesse mostrato per le loro attività (non è ben chiaro quali fossero in effetti i loro movimenti ‘sospetti’) e, dopo essersi avvicinati, l’hanno prima malamente apostrofata – con frasi come “Italiana di m… perché fotografi il parco? Tr…” -, per poi strattonarla e strapparle lo smartphone dalla mano per gettarlo a terra.
L’episodio, denunciato ai carabinieri, secondo quanto raccontato da Il Resto del Carlino, è avvenuto in pieno giorno di venerdì mattina ai danni di una 42enne (Silvia B.) appartenente all’associazione Comitato Zona Stadio. A ‘salvarla’ sono stati due impiegati della Cisl, intervenuti dopo aver notato che qualcosa non andava bene, mettendo così in fuga il gruppo che, secondo quanto raccontato dalla donna al Carlino – hanno trovato riparo in negozio etnico per poi dileguarsi. La signora invece è stata accolta in una tabaccheria di corso Piave, da dove ha chiamato poi i carabinieri
Un episodio che ha anche una coda politica, con alcuni esponenti del centrodestra che puntano il dito contro l’amministrazione comunale e chiedono maggiore sicurezza. C’è chi, come il consigliere provinciale Cristiano Di Martino, ad esempio, fa sua l’idea che la Lega Nord da tempo esterna e invoca la presenza dell’esercito, senza indugi: “Quando qualcuno dice ‘italiano di merda’ e con la logica del branco accerchia, aggredisce, prevarica, intimorisce non ci devono essere più scuse non ci deve essere più tolleranza e non ci deve essere buonismo in zona Gad ci vuole l’esercito e basta e chi non lo vuole è complice”. Non manca l’attacco al Pd, le cui misura sono ritenute “ridicole, i soldi per le inferriate sono una cosa ridicola anziché mettere in galera chi delinque chi spaccia, chi aggredisce, mettiamo ai domiciliari i nostri cittadini è una cosa non più tollerabile. Lunedì – annuncia – chiederemo ufficialmente un incontro con la dottoressa Niglio, vice prefetto con delega alla sicurezza per richiedere che a Ferrara venga posto in essere ‘strade sicure’ con l’intervento dell’esercito. L’invito a partecipare all’incontro è aperto a tutte le forze politiche ed ai cittadini, chi non partecipa è complice”.
Duro, ma più compassato, Matteo Fornasini, consigliere comunale di Fi: “Ancora un atto di violenza e di aggressione avvenuto in zona Gad, questa volta in pieno giorno ai danni di una donna da parte di stranieri che evidentemente infastiditi nella loro attività lavorativa quotidiana di spaccio hanno pensato bene di reagire con minacce, offese e violenza -. Piena e totale solidarietà a questa cittadina e a tutti i residenti della zona che purtroppo quotidianamente patiscono una situazione diventata da tempo pericolosa ed intollerabile. Ringrazio le Forze dell’Ordine per il lavoro che ogni giorno svolgono per la nostra sicurezza ma purtroppo non basta. Tutte le istituzioni devono fare di più, a cominciare dal Comune e dal Prefetto a cui chiederò a brevissimo un incontro”.
“Un’aggressione ad una donna in pieno giorno. Un accoltellamento in stazione. Ma perché ogni giorno la nostra città deve svegliarsi così? – si chiede Paolo Spath di Fdi -. Ferrara deve tornare ad essere sicura”. Il portavoce ferrarese di Fdi poi plaude al questore e alla sua iniziativa di coinvolgere maggiormente le associazioni di guardie giurate volontarie per la sicurezza e, al contempo, critica l’amministrazione comunale: “Ferrara versa palesemente in una condizione di degrado sempre maggiore, in cui non passa giorno senza dover leggere di furti, rapine, aggressioni, risse. Chi ha creato l’attuale situazione, con una politica della porte aperte finalizzata al benessere di pochi a discapito di tutta la comunità, oggi scarica la propria incapacità o mancanza di volontà nel risolvere i problemi, direttamente sulle stesse persone che i problemi li subiscono quotidianamente. Si parla di percezioni forse perché dispiace constatare che sono stati creati quartieri diventati “ghetto”, e in cui sono all’ordine del giorno comportamenti di illegalità, mancanza di rispetto per le regole, spaccio, risse, commercio abusivo, prostituzione, furti”.
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