Cronaca
12 Maggio 2010
Lettera con 70 firme alla stampa sulle dimissioni di Piero Stefani

“Il Museo dell’Ebraismo è a rischio”

di Redazione | 5 min

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Piero Stefani ha pagato il contrasto all’interno del Meis con le dimissioni, una moneta che non ha corso legale in questo Paese, e ha spiegato in cosa consiste il contrasto. Le dimissioni testimoniano una crisi istituzionale: il progetto del Meis è a rischio. Questo è il problema su cui la città ha il diritto di essere informata. Stefani, da parte sua, lo ha fatto con la sua lettera aperta; il presidente Calimani non obietta nulla nel merito, afferma soltanto che una lettera aperta è cosa indebita: non si fa! E osserva, ancora, che Stefani era contrasto con l’intero cda: circostanza che a noi non risulta esatta. In ogni caso, chi non è schierato con la maggioranza ha torto?

Piero Stefani è una eccellenza della nostra città, un eminente studioso di fama internazionale dell’ebraismo, un artefice di primo piano del dialogo cristiano-ebraico e la sua nomina a direttore scientifico del Meis aveva dato concretezza e spessore attuali al legame tra il Museo e la città. Nella relazione al progetto di legge istitutiva è detto che Ferrara è la sede scelta per il Meis come uno dei centri italiani più legati alla cultura dell’ebraismo italiano, come la città più idonea ad ospitarlo, con i suoi monumenti, tra i quali il cimitero ebraico, le numerose sinagoghe e il già attivo Museo ebraico.

Le dimissioni di Stefani (dopo poco più di un anno)  rappresentano una frattura profonda e non rimarginabile del rapporto tra la gestione del Museo e la città: questo è il cuore del problema.

Da quanto s’era potuto cominciare a percepire e s’è ora capito grazie al chiarimento dato da Stefani e dalle dichiarazioni del prof. Calimani e del sindaco Tagliani, si confermano lo spirito «padronale» del Presidente, la marginalità del CdA, il disinteresse dell’Amministrazione Comunale, la loro rispettiva inadeguatezza.

Piero Stefani

Il C.d.A., l’unico organo titolare del rapporto col direttore scientifico, ha ignorato, non ha capito o non ha voluto capire e non ha voluto sapere quale grave crisi istituzionale e progettuale avessero denunciato le dimissioni di Stefani. Infatti, non ha avuto nulla da obiettare alla grave scorrettezza che ha portato ad escludere il direttore scientifico (in violazione dello statuto) dalla partecipazione alla seduta del C.d.A. in cui era all’o.d.g. la presa d’atto delle sue dimissioni; non ha avuto nulla da obiettare alla convocazione del C.d.A a Milano Marittima, ancora una volta in contrasto con lo statuto. Confrontarsi con lui, ascoltarlo, sarebbe stato tempo perso? Evidentemente così deve aver pensato chi ha il potere di redigere l’o.d.g, ossia il Presidente.

L’Amministrazione Comunale (nelle persone del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura) è venuta meno al suo dovere di informarsi, in modo esaustivo, sulle ragioni e sul merito della crisi; di impegnarsi a fondo per stabilire (per esempio sollecitando e favorendo l’integrazione del CdA) una corretta gestione della Fondazione; e di tutelare la città per il torto che era fatto ad uno dei suoi più insigni cittadini. Ha sentito la sola voce del suo rappresentante dichiarare che è schierato con Calimani, venendo meno alla sua funzione essenziale di rappresentanza della città e d’interprete dei suoi sentimenti. Altro è che il rappresentante del Comune sia schierato con Calimani: nessuno pretende che fosse o sia forzata la sua autonomia. Altra, però, è la funzione propria dell’Amministrazione Comunale; altro è il suo dovere di capire cosa accade in una Fondazione di cui è partecipe e di giudicare i propri rappresentanti; altra è la sua responsabilità nei confronti della città.

Che la crisi abbia ripercussioni nel rapporto tra il Museo e la città è stato già da altri pubblicamente rilevato e sottolineato e ora non manca di suscitare nel Sindaco preoccupazioni per i prossimi mesi, che saranno decisivi. Anche noi siamo preoccupati, consapevoli che la scelta di Stefani, come direttore scientifico del Meis, era una garanzia per la buona riuscita del progetto museale.

Antonio Martino, Ferrara – Fiorenzo Baratelli, Ferrara  – Gianni Venturi, Ferrara – Giuliano Sansonetti, Ferrara – Marco Bertozzi, Ferrara – Daniele Lugli, Ferrara – Lola Bonora, Ferrara – Paolo Mandini, Ferrara – Paola Gnani Ferrara – Liliana Brunelli, Ferrara – Romano Sardi, Ferrara – Massimo Faggioli, University of St. Thomas Minneapolis/St. Paul – USA – Gabriella Caramore, Roma – Agnese Cini, Roma – Leonardo De Chirico, Roma – Flavio Pajer, Roma – Edmondo Lupieri, Chicago, Illinois, USA – p. Stefano Brina, Firenze –  – Piero Capelli, Venezia – Sergio Tanzarella, Napoli – Fabrizio Mandreoli, Bologna – Davide Ferranti, Ferrara Paola Lazzari, Ferrara – Luca Marzola, Ferrara – Stefano Negretti, Ferrara – Francesco Saverio Pansini, Ferrara – Luigi Pansini, Ferrara – Roberta Robbiano, Ferrara – Antonio Ronchi, Ferrara – Silvia Raucci, Ferrara -Piera Fabris, Ferrara – Cristina De Maria, Ferrara – Ada Spanu, Ferrara – Marta Di Martino, Ferrara – Elisabetta Noè, Ferrara – Maria Grazia Fregnani, Ferrara – Marco Massellani, Ferrara – Griselda M. Gomez, Roma – Elena Milazzo, Milano – p. Semino Gabriele, Milano – Miriam Venturi, Milano – Anna Castellani, Milano – Roberto Mari, Milano – Paola Cavallari, Bologna – Annalisa Guida, Napoli – ASSOCIAZIONE ESODO, Venezia – Anita Cinti, Monza – Luigi Migliarini, Monza – Silvia Odobez, Lecco – Sara Belotti, Urbino – Francesco Colocci, Urbino – Rosanna Conti, Chieti – Gaetano Natelli, Chieti – Caterina Dolcher, Trieste – Dino Nodari, Trieste – Giovanna Floris, Monserrato (CA) – Andrea Guidetti, Monserrato (CA) – p. Bernardo Francesco Maria Gianni, Firenze – Nario Gnocchi, Cremona – Isabella Guanzini, Cremona – Marianita Montresor, Verona – Silvestro Gambi, Imola – Lucia Iorio, Novara – Fabio Milana, Piacenza – Sandra Savogin, Mirano (VE) – Carla Vopin, Mirano (VE) – Francesco Capretti, Orzinovi (BS) – Nadia Sereni, Foligno (PG) – Gian Gabriele Vertova, Bergamo – Rita Fulco, Messina – Fiorenzo Fontana, Balangero (TO) – padre comboniano Giorgio Poletti, Venegono Sup. (Varese)

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