“Non ho mai esultato in passato per classifiche lusinghiere, né sono deluso quando, come quest’anno, vediamo Ferrara piazzarsi al 63simo posto, perdendo venti posizioni rispetto al 2014. Dico questo perché queste classifiche non mi hanno mai convinto del tutto, per diversi motivi”. Minimizza così il sindaco Tagliani il capitombolo di Ferrara nella classifica del “Sole” sulla qualità della vita delle città italiane.

Ma siamo proprio sicuri che il passato sia proprio quello descritto? Mettiamo mano all’archivio ed ecco che la città estense viene premiata nell’ottobre del 2010 dal rapporto di Legambiente Ecosistema Urbano. La qualità ambientale nei comuni capoluogo vede Ferrara passare dal 36° posto del 2009 al 14° posto. E il sindaco? Esulta eccome:”siamo il primo Comune classificatosi nell’Eco-management dell’Ente locale e secondo per la Pianificazione e Partecipazione locale”.

Vabbè, una rondine non fa primavera. Ma uno stormo sì. Eccoci al gennaio 2012. Il Sole 24Ore redige la classifica nazionale di gradimento dei sindaci ottenuto nel 2011. Tagliani figura al 14° posto. E lui? Esulta? Eccome se esulta: “È uno stimolo per andare avanti così. È stata la prima notizia della giornata, una sorta di ‘in bocca al lupo vai avanti così’. Una sorpresa piacevole della quale ho ringraziato il giornalista che me l’ha comunicata di prima mattina. Non sono infatti tempi facili per chi in Italia oggi si prende responsabilità pubbliche, la fatica quotidiana è tanta ed è incoraggiante sapere che, magari in silenzio, la città la condivide. A volte infatti il mio parlar chiaro crea qualche resistenza”.

Passano dodici mesi e Tagliani inanella un’altra soddisfazione. La stessa classifica del quotidiano di Confindustria, datata questa volta gennaio 2013, lo vede 19°, con un indice di gradibilità pari al 58,5%. Esultiamo? Massì, esultiamo: “Questo risultato va condiviso con gli Assessori, il Consiglio Comunale e tutti i collaboratori per l’impegno profuso nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per noi tutti è un riscontro significativo che premia l’intenso lavoro svolto, riconoscendo l’impegno profuso nel risolvere annosi problemi della città e bilanci che hanno ridotto il debito, pur continuando a garantire servizi di qualità”.

Che dire, come ghignava quel caustico di Karl Kraus, “in politica niente è così apprezzabile come una memoria corta”.