“L’enigma di Omero” torna in digitale: la lezione immortale di Claudio Cazzola
Dopo numerose ristampe, il saggio di Claudio Cazzola sul mondo omerico torna in versione ebook, disponibile su tutte le principali piattaforme
Dopo numerose ristampe, il saggio di Claudio Cazzola sul mondo omerico torna in versione ebook, disponibile su tutte le principali piattaforme
Ultimo appuntamento di ApertaMente, giovedì 15 maggio 2025, dalle ore 9.10 alle ore 11.00, presso la Sala Einaudi dell’Istituto
Ripensare la tradizione comunista partendo dall’esperienza di dieci anni di impegno di Gian Andrea Franchi e dell'associazione Linea d'Ombra con i migranti della "Rotta Balcanica". È quello che si propone di fare il libro "Per un comunismo della cura", scritto dallo stesso Franchi, che verrà presentato alla Biblioteca Popolare Giardino mercoledì 14 maggio alle ore 18
Avrà per tema "Biblioteche in rete: connessioni, cultura, innovazione" la tavola rotonda che il 14 maggio sarà ospitata dalla biblioteca Ariostea nell'ambito del Festival della Progettazione Europea
Il Laboratorio di Filosofia Trascendentale e Fenomenologia (FTF|Lab) del Dipartimento di Studi Umanistici annuncia la presentazione dell’edizione italiana del saggio L’io e la carne. Introduzione all’ego-analisi, pubblicato da InSchibboleth (Roma) a cura di Roberto Formisano (Università di Ferrara).
di Silvia Franzoni
“Noi siamo un collettivo, un circolo culturale, un gruppo di amici con la passione per l’archeologia”: si presentano così, tra le luci soffuse del Bar Tiffany, i ‘Caschi Blu della cultura’, mentre la mascotte, il cane Poirot, si aggira tra i tavoli.
Il profilo di “un circolo autonomo che vuole organizzare incontri – spiegano – per la tutela del patrimonio culturale” è, lo sottolineano più volte, apartitico e apolitico, anzi, “secondo il principio della sussidiarietà – spiega il prof. Tommaso Mantovani – e della cittadinanza attiva, vorremo essere complementari alle istituzioni”.
Eppure, poiché nella mission dei Caschi Blu è centrale il titolo di Patrimonio Unesco della città di Ferrara, “non escludiamo – continua – di chiedere il patrocinio, perfino il logo dell’organizzazione che ha sede a Parigi”.
In realtà il nome è provvisorio, e il calendario degli incontri non è definito: il primo appuntamento, quello di martedì 10 novembre, alle ore 17.30 presso la saletta Acli di S. Giorgio, permetterà meglio di delineare la struttura del collettivo. L’obiettivo, invece, è chiarissimo: “dare la parola ai cittadini per permettere – interviene Gianna Andrian – la presa di coscienza della bellezza del patrimonio ferrarese, evidenziando la responsabilità del singolo”. Per questo, il pomeriggio del 10 novembre, suona anche come un appello a “chiunque abbia qualcosa da dire – continua – appassionati ed esperti che diano la disponibilità, in modo gratuito, a condividere saperi: patrimonio è anche l’insieme delle conoscenze, che altrimenti si perderebbero”.
Ma non c’è solo la città, questo “bisogna evidenziarlo”. Il centro storico ferrarese (e le Delizie estensi in Provincia) è patrimonio Unesco dal 1995, ma “c’è tutta una serie di aree rurali, diversi ettari – spiega Mantovani – di zone cosiddette cuscinetto (buffer zone) cui è stato esteso il titolo di patrimonio nel 1999: sono aree misconosciute, come quelle a nord-est e nord-ovest della città, che presentano evidenze storico-archeologiche, e che sono da tutelare”. A questi, e ai “beni immateriali dell’umanità, alla tradizione e ai costumi”, si volge l’azione dei Caschi Blu, ovvero “educare e sensibilizzare – precisa Gianna Andrian – alla cultura e alla bellezza”.
La parola, dunque, è datata a chi, attraverso il sapere, si “vuole liberare – spiegano – dalla gabbia della logica”, come ben rappresenta l’immagine simbolo dell’iniziativa, un dettaglio dell’affresco della Fullonica di Veranius Hypsaeus (Pompei). Quella proposta, conclude Daniela Chersoni, è “una reazione della parola in difesa della civiltà”; questo vuole esplicarsi tanto in una reazione “al totale disinteresse – spiega – mostrato dal mondo alla distruzione dell’area archeologica di Palmira, in Siria”, quanto in una denuncia più prossima a noi: l’abbandono che subisce la “via della cultura storica ferrarese, che ospita la Tomba di Ariosto e neppure lo indica: via Scienze è un esempio di realtà stridente; a pochi metri il centro è tutto bello sistemato, lì tutto è invece lasciato a se stesso”.
Qui i contatti del collettivo: tel. 340 5253507, giannaandrian@tiscali.it.
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