(foto di Roberto Vicario/ CC BY SA 3.0)

Benigni a declamare l’Ariosto dalle torri del Castello estense? Niente da fare, l’attore è troppo impegnato. La proposta di Roberto Pazzi di affidare al premio Oscar il pezzo forte delle celebrazioni ariostesche per la ricorrenza dei 500 anni dell’Orlando Furioso è già stata percorsa, invano.

Lo fa sapere Ferrara Arte, che già diversi mesi fa aveva pensato di contattare Roberto Benigni per chiedergli di leggere un canto del poema durante l’anno dedicato alla celebrazioni ariostesche presso il Castello Estense. Oltre alla richiesta formale che gli è stata inviata da Ferrara Arte, si è informalmente interessato alla cosa anche il ministro Dario Franceschini.

Lo scrittore Pazzi, invitato al dibattito “La città e la cultura” organizzato dall’Associazione culturale Democratica, ricordando come Ferrara abbia accolto “alcuni tra i più grandi scrittori della terra” si rammiracava del fatto che “il connubio Ferrara-cultura, non sta vivendo una delle stagioni più vive”. Pazzi, oltre alle condizioni contingenti dettate dalla crisi aveva ricordato come in città “si è abbandonata l’alta scrittura in favore del giornalismo”. Da qui la proposta, provocatoria ma non troppo, di una serata-evento in occasione dei cinquecentenario ariostesco, durante la quale “Roberto Benigni potrebbe declamare i versi del ‘Furioso’ da una delle torri del Castello Estense”. Sarebbe stato un modo, secondo lo scrittore, attraverso il quale la cultura potrebbe tornare a offrire “bellezza”.

E invece, nonostante il tentativo del ministro della cultura, non se ne farà niente. “Tuttavia – aggiunge Ferrara Arte -, i numerosi impegni che vedono occupato l’attore toscano da qui al prossimo anno rendono assai problematica, e forse impossibile, la realizzazione del progetto”.

Il grande colpo però, anche se con protagonisti diversi, potrebbe arrivare ugualmente: “In collegamento con la mostra di Palazzo dei Diamanti dedicata al poema, Ferrara Arte ha in programma di organizzare la lettura integrale e continuativa del poema, secondo modalità ancora in via di definizione, ma coinvolgendo anche voci importanti della cultura italiana”.