Sono state licenziate in tronco per “motivi economici”. E’ accaduto a 4 delle 11 lavoratrici della Servizi in Sanità Srl occupate nel servizio alla poltrona della Clinica Odontoiatrica di via Montebello e a insorgere è la Fisascat Cisl, che parla di “atteggiamento scorretto della società”.
E’ accaduto due settimane fa, quando la società, da anni appaltatrice nei confronti dell’Ausl Ferrara del servizio di assistenti alla poltrona, ha consegnato le lettere di licenziamento a lavoratrici che “non avevano avuto alcuna preventiva avvisaglia né alcuna comunicazione era giunta al sindacato di appartenenza, Fisascat-Cisl”.
Luca Benfenati, segretario Fisascat-Cisl Ferrara avverte come “l’atteggiamento della società, che fin da principio si era dimostrato assolutamente non collaborativo e scorretto, avendo impedito, con la mancata comunicazione di cercare e attuare qualsivoglia forma di ammortizzatore sociale, si conferma via via”.
Lo stesso sindacalista prosegue spiegando che “Fisascat, immediatamente attivatasi, ha chiesto a Servizi in Sanità Srl un incontro per cercare soluzioni eque per le lavoratrici, ma l’incontro è stato rifiutato da parte datoriale adducendo che la stessa non ha alcun obbligo di informativa o consultazione con le organizzazioni sindacali”.
“Ma agli obblighi – continua il segretario Fisascat – Servizi in Sanità Srl sta venendo abbondantemente meno non essendo in grado, a personale ridotto, di fare fronte alle esigenze di Asl. Il risultato? Da una parte il disservizio ai cittadini in una materia sensibile quale quella sanitaria, dall’altra il tentativo di eludere le norme a tutela del lavoro. La società, infatti, non riuscendo a far fronte in altro modo alla carenza di personale e avendo, a seguito del licenziamento, divieto di effettuare assunzioni nei prossimi sei mesi, si sta avvalendo di una tirocinante e una stagista, nonché di personale interinale”.
“La situazione è vergognosa – conclude Benfenati – e non intendiamo lasciare passare ingiustizie clamorose come questa: a seguito del diniego della società, abbiamo chiesto un incontro alle istituzioni coinvolte e se servirà adiremo anche l’autorità giudiziaria”.
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