di Francesco Altavilla

Il libro «Vasovagal Syncope» è un’opera che raccoglie i risultati di anni di studio e di ricerca sulla sindrome vasovagale condotti dal professor Paolo Alboni, direttore della sezione di cardiologia nell’ospedale privato accreditato Quisisana di Ferrara.

La presentazione del volume, curato da Alboni insieme con Raffaello Furlan dell’istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano), ha avuto luogo stamattina nei locali dell’ospedale privato ferrarese e ha visto la partecipazione del presidente di Quisisana, Giorgio Piacentini e del direttore sanitario della clinica, dottoressa Paola Coppola oltre che, ovviamente, dell’autore dell’opera.

Nell’introdurre il corposo lavoro editoriale, il presidente di Quisisana Piacentini ha voluto sottolineare in particolare la rilevanza assoluta in termini accademici della pubblicazione edita da Springer e redatta in lingua inglese. Nel libro sono presenti contributi di numerosi esperti afferenti a diverse discipline mediche che hanno affrontato diversi aspetti del fenomeno noto come “sincope vasovagale”. Tale avvenimento clinico, legato ad una perdita transitoria di conoscenza e da una ripresa spontanea dei sensi presenta un’elevata incidenza, quasi il 40% della popolazione ne è infatti stata colpita almeno una volta. Una delle caratteristiche che rendono il volume curato dal cardiologo e aritmologo ferrarese, un’opera di grande valore scientifico è infatti l’approccio multidisciplinare al problema medico ed anche il coinvolgimento di professionisti provenienti da tutto il mondo. Sono infatti presenti nel volume contributi di medici specialisti canadesi, statunitensi, francesi e inglesi.

La partecipazione di un simile parterre di esperti costituisce una chiara testimonianza dell’ottimo lavoro svolto da Alboni presso l’ospedale privato Quisisana di Ferrara, una delle due realtà della provincia di Ferrara dove è possibile sottoporsi ad un percorso ambulatoriale detto “percorso sincope” utile a prevenire l’insorgere del fenomeno. «Al fine di fornire il miglior servizio possibile ai nostri pazienti – ha aggiunto Paola Coppola – collaboriamo con gli ospedali pubblici del territorio, con l’azienda Usl di Ferrara ma anche con istituti di ricerca e con professionisti riconosciuti a livello internazionale».
In conclusione, ringraziando gli intervenuti per i loro contributi, il presidente Piacentini ha voluto ricordare che il lavoro nell’ospedale privato di viale Cavour 128 non si può affatto dire concluso ma è anzi più che mai orientato a portare il nome della città in giro per il mondo per merito delle sue eccellenze mediche e di ricerca.