Politica
15 Novembre 2014
Dopo la polemica di Zaghini i sindaci votano la proposta di Rossi

Cadf, mai più mega stipendi

di Marco Zavagli | 2 min

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Silvio StricchiEravamo rimasti al direttore che prendeva più di Napolitano. Dopo l’articolo di Estense.com uscito in agosto, nel quale si scopriva come Silvio Stricchi, numero uno del Cadf, percepiva uno stipendio ben superiore a quello del Capo dello Stato, si era levata la voce critica del sindaco di Berra Eric Zaghini, oggi candidato al consiglio regionale, seguita da quella di alcuni colleghi.

Quell’articolo fece il giro d’Italia, finendo su cronache e tg nazionali. Ora arriva, grazie a una iniziativa del sindaco di Copparo Nicola Rossi un ordine del giorno approvato all’unanimità da tutti i soci che accoglie proprio la proposta che avanzò Zaghini: agganciare la retribuzione del direttore a quella del segretario dei comuni.

E così i sindaci, premettendo come la “concertazione tra amministrazione aziendale e amministrazioni comunali componenti l’assemblea ha restituito sin qui proficui risultati, orientati ed ispirati da un comune senso di responsabilità nei confronti delle comunità amministrate in relazione ad un servizio pubblico locale di primaria importanza”, chiedono di considerare “l’attuale congiuntura economica e finanziaria che interessa l’intero sistema Paese unitamente allo stato di grave disagio che ha colpito numerosi cittadini anche del nostro territorio”. Un fattore che impone “di contenere efficacemente la spesa pubblica, non da ultimo in riferimento alle retribuzioni degli organi di vertice degli enti pubblici e della società”. Si tratta, come recita l’odg, di valutazioni di ordine politico che “non possono prescindere da un ragionamento di opportunità chiaro e che deve necessariamente essere rivolto ad un principio di equità”.

Ecco allora che l’assemblea dà mandato al cda di “intervenire per la sostenibilità e per il ridimensionamento del costo del personale, adeguando prioritariamente gli emolumenti delle posizioni di vertice alla retribuzione lorda del segretario generale del comune maggior azionista ed operando un’attenta valutazione dell’organigramma aziendale”. Al tetto per gli stipendi si aggiunge anche la richiesta di “attuare politiche tariffarie che tengano in considerazione le numerose difficoltà dei soggetti economici territoriali, privilegiando, per il reperimento delle risorse, razionalizzazioni da operarsi sul bilancio aziendale”.

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