Cronaca
31 Ottobre 2014
La segreteria ferrarese ha partecipato al congresso nazionale di Torino

Uil scuola: “Precarietà non finisce con le assunzioni”

di Redazione | 2 min

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Picture1La Uil scuola di Ferrara ha partecipato con la componente della segreteria al congresso nazionale tenutosi il 20-21-22 ottobre a Torino.
Il primo momento di confronto è stato quello di valorizzare il lavoro di tutto il personale docente e non docente, riconoscendo loro un alto valore di professionalità. Importante è stato  anche il secondo momento che ha contestualizzato la funzione sociale che la componete Rsu ha all’interno di ogni singola scuola: la uil ha rafforzato tale figura nelle scuole mettendo a confronto con determinazione le linee guida del nostro sindacato come voce ibera.

Altro momento di confronto ha riguardato la situazione incresciosa del sistema strisciante della precarietà, che di certo non finirà con l’inserimento di 150 mila precari così come confermato dal governo, ma di certo dovrà trovare altri sistemi per non crearne altri 150mila nelle stesse condizioni di malessere sociale. Inoltre con forza si è discusso sul blocco del contratto, degli scatti di anzianità e dell’indennità di vacanza contrattuale. Ancora una volta si è voluto infliggere ai lavoratori della scuola un’intollerabile penalizzazione apertamente economica rimanendo indietro agli altri Paesi europei.

“Credo che gli insegnanti che hanno sempre risposto positivamente in momenti particolari della vita sociale del Paese, hanno contribuito ad  unire l’Italia dal punto di vista culturale, sociale ed economico – afferma il segretario provinciale Paolo Accardo -, portandolo tra i primi sette paesi più sviluppati al mondo, hanno contribuito ad avviare un potente ascensore sociale che rompendo le tradizionali strutture di classe del passato, hanno  determinato un vero e proprio miracolo economico, tutto ciò non trova consenso né riscontro da parte del governo il riconoscimento pensionistico anticipato soprattutto per gli insegnati di scuola dell’infanzia in quanto  lavoro spossante, visto la fascia di età degli scolari. Con queste manovre tutti i governi che si sono succeduti in questi pochi anni hanno indebolito l’intero settore formativo scolastico togliendo risorse finanziarie e sacrificando i ragazzi che sono la risorsa del capitale umano della cultura del nostro grande Paese”.

“Sono sicuro che dal nostro congresso siano usciti i vecchi valori di una scuola sempre più forte garantendo a tutti i cittadini i propri diritti costituzionali – prosegue Accardo -. Il patrimonio culturale che non si deve disperdere è racchiuso nell’art 33 della nostra Costituzione, che assegna direttamente agli insegnati  la libertà di insegnamento e che è garanzia di libertà dell’intera scuola italiana. La scuola, rappresenta le nostre radici passate, presenti e spero vivamente future”.

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