Italia Viva. Assemblea degli iscritti con Marattin a Factory Grisù
Domani venerdì 3 maggio alle 18 presso Factory Grisù, Luigi Marattin incontrerà i cittadini per un aperitivo di confronto sui temi cari alla cittadinanza
Domani venerdì 3 maggio alle 18 presso Factory Grisù, Luigi Marattin incontrerà i cittadini per un aperitivo di confronto sui temi cari alla cittadinanza
In un'occasione, davanti agli occhi del figlio minore, l'avrebbe aggredita con spinte e calci, provocandole ferite al volto e lividi alle gambe, mentre in un'altra circostanza avrebbe provato a sferrarle un calcio allo sterno, che fortunatamente lei riuscì a evitare
Lì dentro mangiava, dormiva e passava gran parte del tempo. Fino ad oggi pomeriggio (mercoledì 1° maggio) quando qualcuno dalle roulotte che sostano in zona Rivana, lo ha visto accasciato a terra a due passi dalla sua minuscola casa
Si era in piena pandemia. In quei giorni gli ospedali italiani lanciavano un grido di aiuto. Anche l'azienda ospedaliera di Ferrara aprì una linea veloce per le donazioni per consentire a tutti i cittadini di donare ciò che potevano. Il giorno successivo anche Alan Fabbri lanciò un appello, ma....
Due donne di 33 e 46 anni e un uomo di 42 anni, vicini all'area anarchico insurrezionalista, animalista e ai movimenti No Tav, sono finiti a processo in tribunale a Ferrara con l'accusa di aver portato, senza giustificazione, fuori dalla loro abitazione, due bastoni di legno, ritrovati dai carabinieri nel baule della loro automobile davanti alla fermata dell'autobus vicina al carcere di via Arginone
La candidata alla presidenza della Regione con la lista L’altra Emilia Romagna, Cristina Quintavalla, si schiera con i lavoratori della ThyssenKrupp di Terni e sarà al fianco alle Rsu Berco che hanno annunciato per venerdì uno sciopero di un’ora ogni fine turno lavorativo per solidarizzare con i lavoratori dell’acciaieria di Terni.
“Siamo solidali con i lavoratori caricati selvaggiamente, a freddo, dalla polizia mentre tentavano di manifestare, a Roma, contro la rottura unilaterale delle trattative sindacali – afferma Quintavalla -. Le cariche sono la prosecuzione “su strada” della Leopolda. Dunque “il futuro” così evocato da Renzi è questo? Come si può gridare contro queste cariche e poi restare in coalizione con chi le ispira? L’evento fiorentino – prosegue la candidata – sanciva, infatti, il divorzio definitivo tra il Pd di Renzi, ispirato dai poteri forti, e il mondo del lavoro che, nelle stesse ore, manifestava per le strade di Roma contro il jobs act e i tagli della legge di stabilità. E noi con i lavoratori, lì e nella nostra regione. Ed è proprio a ridosso dell’approvazione del jobs act, va detto, che la multinazionale tedesca ha disdettato le trattative, la stessa scia sulla quale si è mossa l’Agnesi per annunciare la delocalizzazione del più antico pastificio d’Italia”.
“C’è un bisogno drammatico di norme precise, regionali e nazionali (adottando idonei strumenti e vincoli urbanistici), che blocchino la corsa alla delocalizzazione e la compressione di salari e diritti dei lavoratori. A questo dovrebbero servire i governi, non a favorire la speculazione, la devastazione dei territori, la desertificazione sociale”.
La candidata polemizza ancora contro le misure per il lavoro pensate dal governo Renzi: “Il Jobs Act precarizza i lavoratori con i contratti a termine acausali del decreto Poletti, che consentono al datore di lavoro di assumere un 20% di dipendenti a termine, ricattabili con la minaccia del mancato rinnovo, e, per il rimanente 80%, con i “nuovi” contratti a tempo indeterminato, cosiddetti a tutele crescenti, mutilati della fondamentale garanzia dell’art. 18. Gli ammortizzatori sociali verranno drasticamente ridotti penalizzando così proprio i precari e i sottoccupati. Ma anche quanti avranno conservato il lavoro non sfuggiranno a un drastico impoverimento – conclude Quintavalla – perché il Jobs Act consentirà accordi aziendali ricattatori in deroga alle tabelle retributive dei contratti nazionali”.
Dure anche le Rsu della Berco di Copparo: “È vergognoso, non accettabile e da paese incivile vedere lavoratori pagati dallo stato che picchiano altri lavoratori che protestano e lottano per difendere il loro posto di lavoro e il futuro delle loro famiglie. Il Governo – concludono le Rsu – ha delle evidenti responsabilità e deve quindi scusarsi con i lavoratori ed operare per affrontare le crisi aziendali nell’ottica di salvaguardare le attività produttive e tutelare l’occupazione”.
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