Cronaca
25 Agosto 2014
Lo storico negozio di carni in via Cortevecchia cambierà solo gestione

La Salumeria Marchetti non chiude

di Redazione | 2 min

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unnameddi Silvia Franzoni

La boutique della carne in centro storico non chiude. Diversamente dalle voci che corrono da giorni relative alla possibilità di veder scomparire un altro pezzo storico dell’imprenditoria ferrarese, la Salumeria Marchetti non abbasserà le saracinesche. Semplicemente cambierà gestione. Il cartello posto sulla storica vetrina della Salumeria Marchetti, ora completamente vuota, in via Cortevecchia 35 aveva lasciato inizialmente poco spazio alle speranze.

Quel foglio contornato di rosso, che spicca sul vetro scuro, recita “cedesi storica attività di gastronomia”. Si tranquillizzino, però, gli allarmisti: un altro esercizio che ha fatto la storia della città di Ferrara abbassa le serrande sì, ma solo temporaneamente. “Non ho nessuna intenzione di chiudere – afferma il gestore che ha rilevato il locale dalla famiglia Marchetti quasi 5 anni fa – ma soltanto di affidare a qualcun altro il locale”. Un cambio di conduzione, semplicemente, che prima o poi arriverà. Solo questione di tempo: “se non trovo qualcuno piuttosto lo riapro io”, conferma l’esercente.

Marchetti non si accoderà quindi alla lunga triste fila attività storiche ferraresi delle quali non vedremo più le insegne. Chi non si ricorda la vetrina piena zeppa di balocchi del negozio Puccio, in corso Porta Po? Eppure, dunque, la preoccupazione di quanti passando potrebbero aver pensato all’ennesima chiusura, non è così peregrina: mentre la riqualificazione del centro storico pare avanzare a grandi passi, infatti, neppure la nuova illuminazione del Listone è riuscita a rischiarare il futuro di attività che a Ferrara ci sono da sempre, sulla bocca di tutti, ma che non torneranno.

unnamed1Le tende rosse della merceria Pesaro si sono abbassate mesi fa, e così anche le serrande del negozio di dischi Nannini in Piazza Trento Trieste. Il punto vendita Benetton di fronte ai Giardini di viale Cavour ha abbassato le saracinesche da tempo, lasciando l’onere di un affitto esorbitante ad altri esercizi.

E la triste mappa dei luoghi storici che potremmo solo rivedere nella memoria si allarga a macchia d’olio. Un quadro non certo roseo, quello della nostra realtà cittadina, che deve inserirsi in una cornice imprenditoriale altrettanto preoccupante: i dati della Camera di Commercio riferiti alla città estense rilevano un calo dello 0,82% del tasso di crescita, in una regione, l’Emilia Romagna, che registra nel 2013 un tasso di crescita negativo, pari a -0,59%. Così, a fronte delle 2.167 nuove iscrizioni, si devono contare le 2.472 cessazioni, che assegnano alla nostra città un saldo negativo di -305 realtà imprenditoriali.

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