30 Maggio 2014
Blanzieri (Fp Cgil): "Criticità per la scarsa collaborazione tra aziende sanitarie"

Accorpamento ambulatori, convivenza difficile nell’ex S.Anna

di Redazione | 3 min

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sant'annaUna convivenza difficile quella tra le due aziende sanitarie, Ausl e Azienda ospedaliero-universitaria, con l’accorpamento della Specialistica ambulatoriale nella sede dell’ex Sant’Anna di corso Giovecca. Lo sottolinea Marco Blanzieri della Fp Cgil, che torna sul problema della difficoltà di collaborazione fra servizi prima separati e in sede autonoma e ora in unica sede fissa.

“Va chiarito – precisa Blanzieri – che non è un problema di indirizzo strategico, ma di sviluppo tecnico delle riorganizzazioni. Ciò significa che le due direzioni generali viaggiano in accordo nella programmazione, questione chiara anche nel piano sanitario provinciale triennale, ma quando si tratta di “aprire il cantiere” iniziano i problemi”.

Il responsabile sanità della Fp Cgil riassume in tre punti fondamentali le cause del problema e le criticità riscontrate. Il primo punto riguarda i sistemi informatici differenti per la gestione dei materiali, che “obbligano chi deve gestire questi accorpamenti ad acrobazie per mantenere separate le voci di spesa e gli ordinativi”. “Siamo arrivati al paradosso – aggiunge Blanzieri – per cui in un ambiente unico con 10 ambulatori  in 2 di essi i farmaci arrivano dal magazzino di corso Giovecca e negli altri 8 dal magazzino dell’ospedale del Delta situato a 40 km di distanza. Uno spreco non tollerabile che abbiamo già denunciato, ma che non trova risposta”.

Criticità anche per quanto riguarda i servizi appaltati, diversi tra le due aziende. Da poco si è ottenuto che il personale dipendente Ausl possa mangiare nella mensa di corso Giovecca, che è un servizio appaltato dell’Azienda ospedaliera, “ma ancora oggi, ad esempio, personale sanitario delle due aziende che lavora nello stesso ambulatorio mette il camice a lavare uno da una parte e uno dall’altra, perché i servizi di lavanolo sono separati”. La terza criticità è invece relativa alla difficoltà della condivisione del personale nei servizi interaziedali. “Sentiamo troppo spesso – spiega Blanzieri – dirigenti e ruoli di responsabilità parlare di “nostro” personale e “loro” personale nei servizi interaziendali in relazione all’appartenenza all’una o all’altra azienda. Addirittura nella piastra unica ambulatoriale di corso Giovecca il personale ha due coordinamenti diversi. La logica del “nostro e loro” in questo accorpamento ha prodotto una carenza di personale con la soppressione del punto di ascolto o Pda che l’Azienda ospedaliera ha speso sui tavoli distrettuali come elemento di assoluto valore, in quanto strategico per la gestione delle liste di attesa”.

Per la Funzione Pubblica Cgil, dunque, sarebbe bene che le direzioni generali prendessero atto delle difficoltà segnalate dal sindacato e iniziassero a lavorare “per evitare di mettere a rischio la tenuta del piano triennale di riorganizzazione in sanità, evitando di negare problemi evidenti che tutti gli operatori toccano quotidianamente con mano e conoscono fin troppo bene”. “Basterebbe forse ascoltarli un po’ – conclude Blanzieri – e probabilmente avrebbero anche le soluzioni da proporre”.

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