Cronaca
15 Aprile 2014
Uomo a processo per oltre 20 anni di stalking contro l’ex moglie

“Per mia figlia io sono il mostro da evitare”

di Marco Zavagli | 2 min

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admin“Io sono il mostro da evitare. In quell’ambiente le hanno fatto credere di tutto contro di me. E ormai non mi parla da 25 anni”. Si difende così il ‘mostro’, vale a dire un uomo di 61 anni a processo per stalking nei confronti dell’ex moglie. Una serie di molestie lunga oltre vent’anni, iniziata, secondo le accuse, da quando la coppia si è separata.

E l’imputato, A.B., difeso dall’avvocato Michele Chiaromonte, dopo aver sentito testimoniare contro di lui la figlia, cerca davanti al giudice di giustificarsi.

Giura che ogni volta che ha incontrato in un identico posto la moglie era per sbaglio, che nella zona dove lei lavora lui spassa spesso per sbrigare alcune faccende, che lui nella via dove lei era andata ad abitare ci passava solo nella speranza di incontrare la figlia. Sarà il giudice Alessandra Testoni a ricordargli che, secondo quanto appena detto in aula, “sua figlia non la vuole più vedere, non vuole più avere niente a che fare con lei”.

Secondo le varie segnalazioni sporte negli anni dall’ex moglie –dal 1990 al 28 dicembre del 2012 -, il presunto stalker sarebbe riuscito a rintracciare tutti i suoi cambi di abitazione, appostandosi nelle vie attorno e importunando con la sua presenza anche il figlio nato dal nuovo matrimonio. Ma le persecuzioni sarebbero state anche verso la figlia che, ormai esasperata, si è trasferita da tempo in un’altra città del nord Italia per liberarsi delle continue pressioni psicologiche del padre.

Già nel 2011 l’uomo aveva ricevuto un ammonimento per il suo comportamento dal tribunale di Ferrara, che nel maggio scorso ha emesso anche un divieto di avvicinamento all’ex moglie, ma non c’era stato nulla da fare.

I presunti episodi di stalking finirono la sera del 21 agosto dello scorso anno, giorno che vide l’arresto dell’imputato. In quell’occasione una volante della questura, allertata dall’ennesima telefonata della donna – parte civile attraverso l’avvocato Cristian Altieri -, è arrivata sul posto e ha visto l’auto di A.B. sfrecciare velocemente lungo una strada parallela. Subito è partita la ricerca del mezzo, che è stato individuato poco dopo nei pressi di via Arginone, parzialmente nascosto dietro una siepe.

Alla prossima udienza verrà sentita l’ultima testimone, che concluderà la fase istruttoria. Dopodiché spazio alla discussione e alla sentenza.

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