C’era anche un ferrarese nella banda dei bancomat sgominata a Belluno mentre stava eseguendo l’ennesimo colpo. Si tratta di Roberto Arziliero, 54enne nato a Pincara (Rovigo) ma residente a Migliarino, che per i suoi precedenti specifici può essere considerato una sorta di “veterano” di questo genere di furti. Assalti a bancomat, casse continue e postamat di varie località utilizzando esplosivo al plastico o acetilene.
Nel complesso sono cinque le persone finite in manette grazie a un’operazione, denominata “Last Bang”, che ha visto in prima fila la squadra mobile e i carabinieri di Trieste e alla quale ha collaborato la squadra mobile di Ferrara. Si tratta del 54enne Ivan Termini residente a San Michele al Tagliamento (Ve), del 39enne Federico Rosso di Arzegrande (Pd), del 44enne Giovanni Golfetto di San Michele al Tagliamento (originario di Udine), del 25enne Damiano Edoardo di Campolongo Maggiore (Ve) e del nostro Arzililero, tutti pluripregiudicati per reati contro il patrimonio, alcuni per associazione per delinquere e uno di loro, il Termini, accusato in passato di avere rapporti con la mala del Brenta.
L’indagine nei loro confronti parte da tre colpi attribuiti alla banda ed eseguiti nella zona di Trieste il 24 settembre, il 7 ottobre e il 30 ottobre scorsi, con assalti a bancomat, postamat e cassa continua di un supermercato, fatti saltare con tritolo o acetilene. Gli arresti sono avvenuti lunedì scorso alle 3 del mattino quando le forze dell’ordine avevano intuito l’intenzione dei cinque di mettere a segno un altro furto ai danni di una cassa continua di Feltre di Belluno. La banda aveva rubato un’auto e con questa era stata sfondata la porta di accesso alla cassa continua, ma prima che riuscissero ad applicare l’innesco all’esplosivo sono intervenuti gli agenti che sono riusciti ad arerstare quattro dei cinque componenti. Roberto Arziliero è stato l’unico a riuscire temporaneamente a fuggire, rubando un’altra auto, ma la sua fuga è terminata a Piove di Sacco dove è stato bloccato e arrestato.
Gli arrestati. Nella foto più grande Roberto Arziliero
Dopo la cattura di Arziliero la squadra mobile di Ferrara, che lo stava da tempo tenendo d’occhio, ha proceduto alla perquisizione della sua abitazione di Migliarino trovando diverso materiale, tra cui una ricetrasmittente, telefoni cellulari, un giubbotto antiproiettile e un disturbatore di frequenze, apparecchio che poteva servire alla banda per interferire e bloccare il segnale della telefonata alle forze dell’ordine che scatta assieme all’allarme dei sistemi di sicurezza di banche o supermercati. Per quanto riguarda Arziliero, decano dei “bancomattari” che nell’ambiente aveva parecchi contatti e in passato aveva colpito anche a Torino con conseguente conflitto a fuoco, la squadra mobile di Ferrara sta ora vagliando tutti gli elementi utili per capire se gli si possa attribuire qualche furto avvenuto nel territorio ferrarese, tenuto conto che negli ultimi 3-4 mesi si sono potuti contare circa 5 assalti ai bancomat in provincia.
Per la cronaca, nell’auto della banda è stato rinvenuto dell’esplosivo al plastico con relativi inneschi e atrezzi da scasso, mentre nell’abitazione di uno di loro, il Golfetto, sono stati trovati altri attrezzi da scasso, cellulari e banconote macchiate. In nessuna delle perquisizioni eseguite però sono state trovate armi.
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