Porto Garibaldi. Si è conclusa in maniera positiva la maratona di quasi 7 ore in Regione che ha visto coinvolte Manutencoop, sindacati e istituzioni locali: le parti hanno infatti siglato un accordo unitario e si presenteranno insieme al tavolo ministeriale per richiedere 2 anni di cassa integrazione per i 114 lavoratori di Porto Garibaldi.
I segnali positivi erano arrivati già lo scorso 9 gennaio a seguito di un incontro preliminare fra sindacati, istituzioni e azienda. Ora la conferma che la strada del dialogo intrapresa era quella giusta, con la trattativa iniziata nel pomeriggio alle 13 conclusasi dopo quasi 7 ore con la firma di tutte le parti coinvolte (compresa Legacoop). Il primo punto rilevante è la richiesta, che verrà presentata a Roma, per l’ottenimento della cassa integrazione con l’azienda che si impegna nei due anni a disposizione a trovare un percorso di riallocazione per tutti i 114 lavoratori, prima di tutto potenziando l’attività produttiva di Ferrara e poi attraverso l’assorbimento in altre imprese di Manutencoop. L’accordo prevede anche una parte rivolta alle istituzioni con un percorso di reindustrializzazione del sito produttivo anche avvalendosi di un advisor e dell’interesse di Legacoop e Sipro in modo da trovare nuove soluzioni occupazionali per il territorio comacchiese.
“Non condividiamo il piano dell’impresa – afferma Michele Mazzolenis della Uilcem – ma siamo soddisfatti dell’accordo che abbiamo firmato per cercare di trovare soluzioni al problema occupazionale”. Esprime soddisfazione anche la presidente della Provincia Marcella Zappaterra: “I lavoratori sono stati tutelati così come lo sviluppo del territorio, adesso andremo tutti assieme al Ministero per chiedere la cassa integrazione e, adesso che sono stati rifinanziati gli ammortizzatori sociali, siamo fiduciosi di ottenerla”.
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