Economia e Lavoro
11 Gennaio 2014
E per oltre il 25% il posto fisso è considerato impossibile

Un ferrarese su tre pensa ad emigrare

di Redazione | 2 min

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Tre ferraresi sono stati nominati quest’anno “Maestri del Lavoro” e riceveranno l’ambita onorificenza della Stella al merito del lavoro. Si tratta di Tiberio Bonora e Maria Chiara Ferrari, dipendenti di Basell Poliolefine Italia, e di Sergio Grigatti, dipendente di Enel Green Power

Corteo del 25 aprile. La Resistenza vive

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

admin-ajaxLa crisi rende più pessimisti i ferraresi, soprattutto in fatto di lavoro. Tanto che oggi solo poco più del 25% di essi considera il posto fisso un traguardo raggiungibile, contro il 43,4% che la pensava così nel 2011. Lo affermano i dati della Camera di Commercio, dai quali emerge anche un altro dettaglio preoccupante per l’economia locale: una soluzione cui i ferraresi pensano sempre di più sembra quella di trovare un’occupazione all’estero: uscire dai confini è una prospettiva che piace a quasi 1 ferrarese su 3.

A Ferrara, poi, sono 2.385 le imprese – con titolare over 70 – le imprese pronte al passaggio generazionale, di cui il 24,6% guidate da donne. “La continuità generazionale é un tema condiviso e diffuso – ha sottolineato Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commercio di Ferrara –  perché rappresenta un valore per l’intero sistema economico e sociale, garantendo all’impresa di resistere e adattarsi nel tempo. Infatti, il passaggio generazionale significa anche cambiamento in quanto spesso i figli, in particolare le nuove generazioni, riescono a introdurre innovazioni nell’impresa e contribuiscono al consolidamento dell’azienda”.

Intanto, in tema di facilitazioni per l’occupazione delle giovani generazioni, la Cciaa pensa a incentivi alle start-up da varare entro il prossimo mese di febbraio. Gli esperti dell’ente di Largo Castello, infatti, stanno ultimando, insieme ai referenti delle associazioni di categoria, il lavoro per la messa a punto di un pacchetto ad hoc di azioni per accelerare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, in particolare innovative. Misure quanto mai urgenti in un quadro economico, quello provinciale, a tinte fosche, dove la crisi ha spazzato via, nel 2013, oltre 2.300 imprese aziende e ha ridotto dal 2008 di oltre il 5% la quota di giovani under 30 titolari d’impresa.

Oltre 40 aspiranti imprenditori avranno la possibilità di beneficiare dei finanziamenti e dei servizi di accompagnamento previsti dal progetto Start up della Camera di Commercio. L’iniziativa, a regime, appunto, nel prossimo mese di febbraio, finanzierà, in particolare, le spese sostenute per parcelle notarili e costi relativi alla costituzione d’impresa, la redazione del progetto d’impresa, la consulenza specialistica nelle aree del marketing, della logistica, della produzione, del personale, dell’organizzazione, dei sistemi informativi, economico-finanziaria e della contrattualistica, le analisi di mercato ed i processi di digitalizzazione. Creando un “vivaio”, una sorta di ambiente protetto, dove giovani con il pallino del business possano coltivare le loro idee e metterle in pratica, utilizzando gli strumenti che pubblico e privato mettono a disposizione.

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