Copparo. Un rinvio a giudizio e una “assoluzione” che porta con sé l’accertamento di altre responsabilità. Dopo la richiesta al pm di un supplemento di indagini, l’ultima udienza preliminare in merito alla morte di Carlotta Benini, la giovane copparese morì ad appena 22 anni per le conseguenze di una occlusione intestinale, si è conclusa con un ulteriore rinvio.
Per quei fatti, avvenuti il 18 luglio 2012, erano indagati due medici dell’ospedale di Cona. Durante la notte precedente al decesso la giovane, , ex studentessa in cerca di prima occupazione, aveva subìto in passato un massiccio intervento all’intestino che ne aveva limitato in modo importante la funzionalità, accusò forti dolori a un fianco, tanto da convincere i genitori a portarla al pronto soccorso. Dopo un primo lieve miglioramento, le condizioni della ragazza subirono un repentino peggioramento, che la condusse nel pomeriggio successivo alla morte.
In primo luogo è stato rinviato a giudizio il medico di turno la notte, difeso dall’avvocato Ciaccia. Fu lui che, pur facendola ricoverare nel reparto di chirurgia, decise di non operarla. Mentre invece per il consulente del pm quell’intervento andava fatto. Secondo la difesa la paziente non presentava nel momento del ricovero sintomi tali da spingere verso la diagnosi dell’intervento immediato. E così il medico la tenne in osservazione in clinica chirurgica per poi affidarla la mattina seguente ai colleghi. Alle 11 ebbe uno shock lipotimico con un’occlusione intestinale. In quel momento si decise di operarle d’urgenza. Carlotta morirà per un infarto massivo intestinale.
Per l’altra indagata, anche lei medico (difesa dagli avvocati Colombo e Prittoni), è stato decretato il non luogo a procedere: non era lei di turno nel reparto. Per questo il gup ha disposto il rinvio degli atti al pm per valutare le posizioni dei professionisti di turno presso il reparto di chirurgia.
La sorella si è costituita parte civile attraverso gli avvocati Tartari e Soffritti. Il processo inizierà ad aprile.
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