Caso Erik Zattoni, la risposta del vescovo
Monsignor Negri sulle rivendicazioni del figlio del prete-padre: "Non accusateci anche per la bomba atomica"
Sul caso di Erik Zattoni sollevato dal servizio de Le Iene, che avevano chiamato in causa il vescovo di Ferrara-Comacchio interpellandolo ai microfoni, arriva la risposta dello stesso monsignor Luigi Negri, affidata a un comunicato ufficiale dell’ufficio stampa diocesano che riportiamo nella sua integrità.
L’Arcivescovo Mons. Luigi Negri, coinvolto inopinatamente e aggressivamente in una vicenda accaduta nell’ambito dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio più di 30 anni fa, non può non riconoscere la gravità morale di ciò che è accaduto ed esprimere nei confronti dei responsabili la più viva deplorazione, ma anche la più profonda affezione e vicinanza di carità e giustizia cristiana alle vittime di questa terribile storia.
Tuttavia non può non far notare che, dopo essersi responsabilmente e debitamente informato a seguito dell’incursione subita da “Le iene”, la Chiesa di Ferrara-Comacchio non ha niente di cui accusarsi.
Questa Chiesa locale ha obbedito rigorosamente alle direttive che sono pervenute dalla Santa Sede, ha ottemperato a tutte le sue richieste e continuerà a farlo per ogni ulteriore e futura indicazione.
Chi conosce almeno un po’ il rapporto tra Chiesa, Stato e società civile sa bene che la Chiesa, nei confronti dei sacerdoti, non si configura affatto come un datore di lavoro, che interverrebbe nelle vicende di carattere giuridico, economico e civile.
Pertanto la Chiesa stessa, che ha aiutato come poteva coloro che erano implicati nella vicenda, non ha nessun obbligo a risarcimenti o ad azioni analoghe.
L’Arcivescovo essendo entrato in questa Diocesi il 3 marzo del corrente anno, può assicurare fin d’ora che procederà ad approfondire ulteriormente la conoscenza di tutto ciò che è accaduto, anche se non ne porta alcuna responsabilità, affinché resti aperta ogni possibilità di incontro e di dialogo teso a rendere più positivi e comprensivi i rapporti con chi ha subito le conseguenze di questa terribile azione e affinché venga loro offerta la doverosa cura pastorale ed umana.
Ciascuno porta le responsabilità che gli sono attribuite in maniera assolutamente oggettiva e inequivocabile. Le responsabilità di Mons. Luigi Negri nei confronti della Chiesa e della Società di Ferrara datano dal 3 marzo del 2013. Di quello che è accaduto prima avrebbe potuto anche non farsi carico ma se ne è interessato in termini rigorosi, e tale rigore lo ha portato alle considerazioni appena espresse.
Visto che comunque pare che sia una questione di cronologia e di tempi, e che è accusato di essere responsabile di cose accadute oltre trent’anni fa, l’Arcivescovo ci tiene a precisare, al fine di evitare spiacevoli equivoci in futuro, che non ha avuto nessuna parte nella dichiarazione della prima guerra mondiale e neppure della seconda e certamente non si è inteso con il presidente americano per lo sgancio della bomba atomica sul Giappone.
Su queste cose è meglio riferirsi ad altri.
Don Massimo Manservigi
Ufficio Stampa Diocesano