Cronaca
29 Settembre 2013
Una decina di animalisti gridano basta ai circhi che sfruttano gli animali "maltrattati per soddisfare il nostro divertimento"

Presidio per non essere ‘prigioniero a vita in un circo’

di Redazione | 3 min

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di Elisa Fornasini

animal1Quando arriva il circo in città, puntualmente, arrivano anche i presidi contro il circo. Venerdì sera, verso le 20, sono stati una decina i militanti arrivati in zona Rivana per contestare il circo di Armando Orfei “Millenium”, che resterà in città fino a lunedì 30 settembre. Ma per cosa manifestavano? Il presidio era organizzato da Animal Defenders, un’associazione che si occupa di difesa e liberazione degli animali. Così questi animalisti protestavano contro lo sfruttamento e l’uso di animali nei circhi. Posizionati davanti all’unico ingresso per le automobili hanno gridato agli spettatori che stavano entrando cosa significa secondo loro lo spettacolo per gli animali, convincendoli a non assistere allo spettacolo circense anche tramite volantini che illustravano la condizione degli animali nei circhi.

“Il circo uccide la dignità, la libertà, l’equilibrio mentale di animali tenuti prigionieri a vita – recita il volantino.- Insegna ai tuoi figli il rispetto per chi soffre: non frequentare circhi con sfruttamento di animali, scegli quelli che mettono in mostra la sola bravura umana. Il circo senza animali è la direzione da seguire, l’unica in sintonia con una società che si autodefinisce civile”. In effetti in Italia sono meno di cento i circhi con animali, per lo più facenti capo alle due grandi famiglie di questo settore (Togni e Orfei). Tutti gli altri hanno scelto di valorizzare al meglio la bravura di giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi e contorsionisti.

animal2Insomma questi tenaci animal defenders – è già il quinto presidio realizzato per questo circo, a cui ne è seguito uno anche sabato sera – chiedono a gran voce un circo pulito, senza sofferenza, fatto di artisti e non di animali usati e mostrati per il pubblico divertimento. Anche se probabilmente il panorama circense non se la passa già molto bene. Sono state infatti poche le macchine a presentarsi allo spettacolo di venerdì alle 21, per cui si potrebbe ipotizzare una scarsissima affluenza di pubblico. Contando anche le auto che, dopo aver sentito le ragioni degli attivisti, hanno fatto dietrofront.

Il cuore di questi animalisti è tutto improntato a evitare la sofferenza di altre creature, come dimostra uno dei discorsi atti per sensibilizzare la coscienza degli spettatori: “I circhi che comprendono animali utilizzano metodi di addestramento quali pungoli, stimoli elettrici, frustate. Questi animali, nati liberi, sono prigionieri a vita in un circo: costretti a vivere in gabbia contro la loro natura sopportano violenze fisiche e psicologiche fino a sviluppare vere e proprie patologie. Non è giusto speculare sulla sofferenza di esseri viventi che non hanno scelta. Il circo vero e bello è quello che mette in scena veri artisti, non animali maltrattati privati della loro natura e dignità solo per soddisfare il nostro piacere e divertimento”.

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