Sono stati notificati ex 415 bis gli avvisi di conclusione indagini dell’inchiesta sulla presunta corruzione nella sezione ferrarese dell’Acer. E contemporaneamente si apre un nuovo capitolo che amplia lo spettro investigativo seguito dalla pm Patrizia Castaldini. Dopo la prima inchiesta che ha portato all’arresto dei funzionari Ruggero Sinigaglia, Luca Rivelli e Salvatore di Salvatore e all’iscrizione sul registro degli indagati degli imprenditori Marcel Danu e Melazim Albrahim, una nuova indagine potrebbe infatti far luce su una nuova lista di soggetti che potrebbero aver pagato le tangenti ai dipendenti Acer.
I tre funzionari pubblici erano stati infatti arrestati dopo le perquisizioni nelle loro abitazioni, dove furono ritrovati ingenti somme di contanti opportunamente occultate e, in particolare nel caso dell’ingegner Sinigaglia, addirittura un lingotto d’oro dentro un mobile della cucina, più altri due, rinvenuti successivamente nella cassetta di sicurezza di un istituto di credito. L’indagine era partita nel 2011, dopo che una verifica fiscale eseguita dagli uomini delle Fiamme Gialle nei confronti di un sub-appaltatore Acer aveva fatto emergere irregolarità tali da far presagire la creazione di fondi neri. A quel punto l’imprenditore ha reso dichiarazioni spontanee accusatorie verso i dipendenti Acer, che hanno trovato riscontro nelle successive indagini, condotte tecnicamente sui conti bancari e attraverso audizioni di testimoni. Ma ad incastrare i tre funzionari è stato anche lo stesso imprenditore, grazie a registrazioni video con telecamere nascoste effettuate nei momenti della consegna del denaro.
Secondo la procura i tre avrebbero chiesto tangenti incassando fino al 10% del valore dei lavori per non ostacolare l’attività di alcune imprese subappaltatrici, in un periodo compreso tra il 2007 e il 2011. Durante il loro interrogatori emersero quindi i nomi di Marcel Danu e Melazim Albrahim, ma la sensazione è quella che la procura non sia ancora convinta di aver chiuso il cerchio e voglia scoprire se esistono altri imprenditori che negli ultimi 5 anni potrebbero aver pagato Sinigaglia, Rivelli e Di Salvatore. La prima indagine e ormai chiusa e si attende solo l’udienza preliminare. Al momento non si hanno conferme sul nuovo filone e sui nomi dei possibili nuovi indagati ma, se le ipotesi della procura sono corrette, i casi di corruzione all’interno dell’Acer potrebbero essere molto più numerosi ed estesi da quanto emerso dai primi interrogatori ai tre funzionari ferraresi.
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