Cronaca
27 Giugno 2013
Joseph "Paul" John si spostava in bicicletta in varie zone della città per consegnare le sostanze stupefacenti ai clienti

Arrestato il ciclista della “coca express”

di Redazione | 2 min

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fotoQuando gli agenti della squadra mobile lo sono andati a prelevare per portarlo nel carcere di via Arginone, Joseph John era in uno dei suoi luoghi abituali, in via Ortigara, mentre girava in bicicletta in cerca di clienti. Una fase preliminare del suo lavoro, in cui il ventottenne cittadino nigeriano stringeva contatti e si scambiava il numero di telefono in vista di future transazioni. Le indagini della squadra mobile indicherebbero infatti John come uno spacciatore abituale di cocaina, responsabile di più di cento episodi di cessione di stupefacenti dall’estate scorsa al marzo di quest’anno. E gli indizi, raccolti dalla squadra mobile tramite controlli delle utenze telefoniche e appostamenti “sul campo”, sono stati abbastanza convincenti da spingere il gip Silvia Marini a emanare per il ventottenne un ordine di custodia cautelare.

Le indagini coordinate dal pm Ombretta Volta erano partite dopo che John era stato visto appartarsi in un’automobile nel parcheggio del supermercato Cadoro, in via San Contardo d’Este, assieme a una donna ferrarese già nota alle forze dell’ordine per essere una consumatrice di sostanze stupefacenti. Il suo “raggio d’azione” infatti non si limitava solo a via Ortigara e alla zona attorno allo stadio Mazza, ma John si muoveva in bicicletta a seconda della disponibilità del cliente, portando dosi già confezionate di cocaina in una custodia per cellulari, in uno scatolino metallico o addirittura in bocca. I clienti lo conoscevano come “Paul” e lo incontravano anche nel centro cittadino, nell’area attorno al Mc Donald’s di piazza Trento Trieste, in piazza Piangipane e lungo il tratto di strada da via Piangipane a corso Isonzo.

Al momento dell’arresto John era privo di documenti e senza fissa dimora, e secondo gli investigatori della squadra mobile viveva facendosi ospitare da altri membri della comunità nigeriana ferrarese. Dalle ricostruzioni della squadra mobile il ventottenne, che non ha precedenti penali, sarebbe arrivato in Italia clandestinamente per poi sanare la sua posizione nell’ottobre 2012 (tramite il provvedimento per l’emersione del lavoro irregolare degli stranieri emanato dal governo Monti), e dagli atti risulta che lavorasse come commesso in un negozio ortofrutticolo in zona stazione gestito da alcuni connazionali. I suoi clienti abituali identificati dalla squadra mobile sono in tutto una decina, che pagavano dai 40 ai 50 euro per ogni grammo di cocaina, ma secondo gli inquirenti sarebbero almeno il doppio i consumatori coinvolti nel giro di affari del pusher.

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