Presunti concorsi truccati a Firenze, prosciolta Calamai
Prosciolta anche l'ex direttrice delle Aziende Sanitarie Ferraresi Monica Calamai, insieme ad altri sei imputati, al termine dell'udienza preliminare su presunti concorsi truccati a Firenze
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Sempre quel numero. Il 23. Un numero letale che ricorre nel passato di Sergio Rubini, imbianchino di 53 anni di Voghiera, chiamato a rispondere dell’omicidio premeditato di Lenuta Lazar. Nel corso dell’udienza preliminare nella quale si doveva procedere con il processo in rito abbreviato per i fatti della notte del 2 gennaio 2012 (quando l’imputato colpì con 23 coltellate la sua vittima, Lenuta Lazar, ragazza rumena di 31 anni, morta poi per dissanguamento), il giudice ha accolto una richiesta della difesa.
L’avvocato Cinzia Rizzatello ha chiesto e ottenuto un’altra perizia psichiatrica, questa volta del tribunale, per capire se quando Sergio Rubini era capace di intendere e volere al momento dell’omicidio. Rubini era già stato sottoposto a un esame psichiatrica da parte della procura. Il consulente del pm, Luciano Finotti del dipartimento di salute mentale di Adria, aveva ritenuto l’uomo – che ha confessato l’assassinio – perfettamente consapevole di quello che stava facendo nel momento in cui ha ucciso la ragazza con la quale si era appartato.
Quella notte Rubini accoltellò Lenuta a Chiesuol del Fosso e trasportò il cadavere sul suo furgone fino a Ostellato a Valle Lepri, dove era solito recarsi a pescare, e lì gettò il corpo da un ponte nel canale, dopo averle tolto i vestiti. Poco dopo si liberò dei vestiti e del coltello a serramanico usato per l’omicidio. Si imbottì di farmaci tranquillanti e rientrò a casa dopo diverso tempo. Qui lavò e riverniciò il furgone, nel tentativo di fare scomparire ogni traccia. Poi, preso da un rimorso di coscienza, tentò di togliersi la vita mettendosi alla guida del furgone, zigzagando lungo le strade della provincia fino a schiantarsi, dopo aver perso conoscenza a causa dei farmaci, nei pressi di Portomaggiore. Un incidente che lo portò dritto in ospedale. È qui che l’uomo, appena vide l’anziano padre, confidò di aver commesso un atto terribile, di aver ucciso una ragazza.
Ora tra le carte cliniche in mano alla difesa spuntano precedenti annosi. Oltre a quello già noto del ferimento dell’ex moglie, colpita anni fa in modo non letale anche lei con 23 coltellate, si scopre che Rubini, all’età di 20 anni, ferì sempre con un coltello una prostituta. Della questione Estense.com ne aveva già parlato nei giorni successivi all’omicidio (vai all’articolo http://www.estense.com/?p=190021). Il giudice di allora lo assolse per incapacità di intendere e volere.
A questo punto il gup Monica Bighetti ha disposto un’ulteriore prova, quella della perizia psichiatrica, che sarà affidata ad Andrea Andreani di Bologna. L’incarico verrà conferito al medico il prossimo 26 febbraio.
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