Cronaca
22 Febbraio 2010
Presentati i dati dell’attività 2009 del Sistema di Emergenza Territoriale 118

Ambulanza all’avanguardia per i vigili del fuoco

di Redazione | 13 min

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La postazione del 118-Pronto Soccorso dei Vigili del Fuoco, in Via Verga a Ferrara, da oggi è potenziata con un’ambulanza all’avanguardia -per tecnologia e moderne dotazioni- donata dalla Fondazione Carife Cassa di Risparmio di Ferrara.

L’occasione della consegna del veicolo ha dato l’opportunità di rimarcare alcuni significativi aspetti legati al percorso di miglioramento del sistema di emergenza-118 della città e provincia di Ferrara che –usando le parole di Edgardo Contato, direttore sanitario Ausl-, “rappresenta il biglietto da visita di tutto il sistema, il primo approccio del cittadino con la sanità e quindi quanto sia importante il lavoro di decentramento che è stato fatto sul territorio ferrarese, per rendere questo sevizio sempre più efficiente, appropriato e di tutela per i cittadini”.

Il sistema di soccorso di Ferrara, in questi anni, si è, infatti, riorganizzato per aumentare rapidità, capacità e proprietà d’intervento introducendo due scelte strategiche: l’automedica e la ridistribuzione delle ambulanze in aree urbane riconosciute a maggior criticità per rispettare i tempi d’arrivo del mezzo di soccorso.

Tutte le postazioni decentrate del 118 sono, infatti, di tipo dinamico e il criterio d’attivazione sui codici di medio-alta gravità deve rispondere al tempo stimato d’intervento: 8 minuti in area urbana, 15 minuti in area extraurbana prossimale e 20 minuti in area extraurbana. 

Fosco Foglietta, direttore Generale dell’Azienda USL di Ferrara, ha colto, infatti, l’occasione per rispondere alle polemiche che ciclicamente investono la riorganizzazione del servizio: “il decentramento – ha detto – dei punti di partenza dei mezzi di soccorso e la sostituzione delle ambulanze con medico a bordo con auto mediche che intervengono solo in caso di codice rosso, sono un utilizzo razionale delle risorse, per altro già attivo in tutte le altre province della regione. Questo nuovo tipo d’organizzazione permette di sfruttare nel migliore dei modi il personale medico, massimizzandone l’utilizzo, in modo da far fronte al limitato numero di medici di primo soccorso disponibili”.

Fabbri, direttore sanitario Azienda Ospedaliero Universitaria Ferrara ha posto l’accento sul fatto che “questa delocalizzazione risulta utile anche nell’ottica dell’apertura del nuovo ospedale di Cona: il territorio comunale risulterà coperto anche nel momento in cui la sede dell’ospedale sarà localizzata a 7 km dalla città. E’ importante, quindi, potenziare i punti di partenza delle ambulanze, situati in punti strategici, in modo da coprire l’intero territorio urbano entro i limiti di tempo stabiliti. Ad oggi i luoghi prescelti sono la sede dei Vigili del Fuoco, destinata a coprire le richieste di soccorso del versante Sud, la sede di Via Traversagno, che copre le emergenze del versante Nord-Ovest e l’Arcispedale S.Anna per il centro urbano ed il versante Est e Nord-Est.

Adelina Ricciardelli, Responsabile 118 AOSP-AUSL, nel suo intervento ha posto l’accento su due aspetti: “l’importanza della donazione, che va ad arricchire il parco mezzi pubblico –molto essenziale- soprattutto per quanto riguarda il territorio urbano. Il 118, infatti, per poter svolgere al meglio i propri interventi utilizza in convenzione le ambulanze delle varie associazioni. Grazie a questa donazione, il servizio d’emergenza urgenza potrà contare su un nuovo mezzo, dotato di tutte le ultime tecnologie, in linea con le regole d’accreditamento richieste dalla Regione; ed infine l’importanza del percorso formativo integrato che, da tempo, ha visto affiancati gli operatori del 118  ed i vigili del fuoco, per migliorare le capacità di intervento di tutti i soccorritori.

Un concetto rilanciato subito dal comandante dei Vigili del Fuoco, ing. Guglielmi, che, dopo aver ringraziato calorosamente la Fondazione Carife, per la nuova ambulanza ha rilevato “come questa collaborazione tra servizio d’emergenza sanitaria e vigili del fuoco sia di grande importanza per soccorrere al meglio i cittadini: in caso d’incidenti intervengono contemporaneamente tutte le professionalità necessarie perfettamente integrate”.

Volutamente ultimo, è, infine, intervenuto Sergio Lenzi, presidente della Fondazione Carife, che ha rilevato come “l’utilità dell’interazione con le istituzioni, permetta alla Fondazione di realizzare una programmazione mirata e non dispersiva a tutto beneficio della collettività e delle risorse”, precisando, “come i miglioramenti del servizio di soccorso siano lampanti e come i cittadini dovrebbero esserne consapevoli in virtù degli enormi passi avanti fatti in questi anni anche rispetto ad un recente passato”.

 

LA REALTA’ DI  FERRARA

La riorganizzazione del Sistema di  Emergenza Territoriale 118  si è resa, infatti, indispensabile per le peculiarità di Ferrara, che ha un livello di medicalizzazione molto superiore alla media regionale ed un utilizzo non sempre razionale delle professionalità perché condizionate dal mezzo di trasporto degli infermi -anche a codifica avvenuta di bassa criticità- e dall’aumento costante dei volumi d’attività sia dei Pronto Soccorso ospedalieri sia dei trasporti secondari urgenti assistiti di tutta la provincia.

Un aumento dei volumi confermato proprio dal confronto delle attività 2009 -2008 del 118.

 

ATTIVITA’  2009: RISCONTRO TRA CODICE DI INVIO E CODICE DI RIENTRO

  Codice Rientro 0 1 2 3 4   TOTALE
Codice Invio                
B   147 675 25   1 92 940
V   1.261 10.013 1.209 14 15 717 13.229
G   1.025 4.293 2.649 43 30 419 8.459
R   1.243 1.848 4.637 268 548 536 9.080
              51 51
TOTALE   3.676 16.829 8.520 325 594 1.815 31.759

 

ATTIVITA’ 2008:  RISCONTRO TRA CODICE DI INVIO E CODICE DI RIENTRO

  Codice Rientro 0 1 2 3 4   TOTALE
Codice Invio                
B   119 581 22 1   98 821
V   1.192 8.935 1.399 10 8 521 12.065
G   1.057 4.368 2.969 47 28 369 8.838
R   1.194 1.792 4.500 285 525 446 8.742
              67 67
TOTALE   3.562 15.676 8.890 343 561 1.501 30.533

Nel 2008  gli invii in Codice Rosso senza Automedica -perché impegnata-  sono stati il 6% contro il 40% d’invii antecedenti l’introduzione dell’Automedica.

 

LE SEDI DECENTRATE DI FERRARA

Dall’Aprile 2009, nella ex-scuola comunale di via Traversagno, è attivo un pronto intervento 118, punto strategico che evita l’attraversamento di zone ad intenso traffico e consente di ridurre i tempi di intervento per le emergenze nella zona Nord Ovest di Ferrara.

Un’apertura, che segue quella del 2008 della postazione di soccorso nella sede dei Vigili del Fuoco di Ferrara, oggi potenziata, con la donazione dalla Fondazione CARIFE di un’ambulanza all’avanguardia per tecnologia e moderne dotazioni.

FUNZIONAMENTO E TEMPI D’INTERVENTO

I mezzi sono impiegati indistintamente su ogni tipo d’intervento medico-traumatico, in ragione di un’efficiente organizzazione del lavoro della Centrale Operativa 118 Ferrara Soccorso, ovvero: interverrà sul luogo dell’evento il mezzo più vicino.

Tutte le postazioni decentrate sono di tipo dinamico e il criterio d’attivazione del mezzo sui codici di medio-alta gravità  deve rispondere al tempo stimato d’intervento: 8 minuti in area urbana, 15 minuti in area extraurbana prossimale e 20 minuti in area extraurbana.  

In caso d’uscita per emergenza del mezzo, la postazione rimarrà temporaneamente non presidiata fino al suo rientro.

IL RUOLO DELL’AUTOMEDICA

In tutte le province della Regione Emilia Romagna i Sistemi 118 utilizzano l’automedica come un elemento fondamentale della loro organizzazione.

Dal Settembre 2005, l’introduzione dell’automedica nell’emergenza territoriale di Ferrara ha permesso questi vantaggi:

  • per un numero più elevato di pazienti critici si può garantire il supporto sanitario avanzato;
  • per un numero rilevante di invii in emergenza la prima ambulanza sul posto può constatare bassi livelli di criticità e rendere disponibile l’automedica per concomitanti ulteriori emergenze;
  • per molti pazienti, con automedica intervenuta, si può procedere alla stabilizzazione clinica sul posto evitando la necessità dell’accompagnamento medico in ambulanza. Questo, rende disponibile, in tempo reale, il medico per altre concomitanti emergenze;
  • in diversi casi, quando tutte le ambulanze risultano impegnate in emergenza, l’automedica costituisce un mezzo di soccorso aggiuntivo disponibile per contemporanei  interventi;
  • per pazienti in condizioni critiche, l’arrivo contemporaneo dell’ambulanza e dell’automedica, agevola l’iter clinico assistenziale e consente di effettuare più speditamente e con maggiore efficacia la stabilizzazione dei pazienti;
  • gli eventi indesiderati dovuti all’attribuzione del codice di gravità, sono ridotti dall’invio dell’automedica di supporto per codici gialli-verdi con successivo riscontro di elevata criticità.

DECENTRAMENTO: I CRITERI DI RIORGANIZZAZIONE DEL 118

Il decentramento suggerisce una diversa modalità di distribuzione ed utilizzo dei mezzi dedicati all’ emergenza  che si realizza con:

  • una rete a maglie strette di ambulanze che garantisca tempi di intervento rispondenti ai tempi previsti dalla normativa vigente (massimo 20 minuti in area extraurbana distale);
  • una rete a maglie più larghe di mezzi agili (automedica) a servizio delle ambulanze  attraverso le modalità di rendez-vous.

LA CLASSIFICAZIONE DEI MEZZI DI SOCCORSO IN:

  • BLSD  (Basic Life Support Defibrillation) con personale addestrato alla rianimazione cardio-polmonare di base e alla defibrillazione precoce;
  • BLSD (Basic Life Support Defibrillation) con Infermiere abilitato alla defibrillazione precoce;
  • ALS (Advanced Life Support), medico d’emergenza ed infermiere per rianimazione avanzata.

Questo tipo di organizzazione delle risorse per il soccorso consente:

  • la copertura di aree più ampie;
  • l’impiego appropriato delle risorse professionali anche rispetto all’attività intra ospedaliera;
  • maggiore flessibilità del sistema con possibilità di risposte diversificate a seconda delle reali esigenze assistenziali;
  • razionalizzazione delle risorse rispetto anche ad altre attività previste dal 118 (trasporti secondari urgenti e programmati).

Nel documento del 17/03/2006 “Rimodulazione Centrale Operativa” si evidenziava che dopo il consolidamento dell’utilizzo dell’Automedica H 24 era necessario procedere nel completamento del processo di riorganizzazione previsto, mediante l’individuazione e l’attivazione  delle postazioni decentrate dei mezzi di soccorso (autoambulanze) rispetto all’attuale collocazione presso la Centrale Operativa 118  del S.Anna.

I mezzi sono dislocati in punti periferici del territorio cittadino secondo due criteri principali:

  • disponibilità di sedi, idonee, sotto il profilo strutturale/impiantistico, ad accogliere i mezzi e gli operatori del 118;
  • possibilità che da tali sedi siano “governabili” -e facilmente accessibili- aree territoriali omogenee per superficie e popolazione servita, anche per ottimizzare i tempi di intervento.

La presenza di alcuni mezzi all’interno del S.Anna risponde prevalentemente a criteri di opportunità spazio-temporali rispetto ad un’area cittadina con maggiore densità abitativa e la scelta di lasciare l’automedica al S.Anna anche dopo il trasferimento a Cona risponde alle peculiarità di un servizio di emergenza territoriale legato prevalentemente alle esigenze ed alle caratteristiche del territorio e non al luogo dove si trova  ubicato l’ospedale.

La sede dell’ospedale non incide sui tempi di intervento dei mezzi  di soccorso che devono essere ricollocati nel territorio in maniera da garantire l’intervento nei tempi previsti dalla normativa e con possibilità di supporto medico avanzato laddove  ce ne sia realmente bisogno.

 

MEZZI  DEDICATI ALL’EMERGENZA NEL TERRITORIO DI FERRARA

 

Turni Situazione Precedente Situazione  Attuale
  Mezzi Equipaggi. Sede Mezzi Equipaggi. Sede
Mattino 1 Autom. 1 medico

1 Inf

S.Anna 1 automed.

 

1 medico

1 Inf

S.Anna
  1 Amb.CRI 2 A.S.C. Sede CRI 1 Amb.CRI 2 A.S.C. Sede CRI
  1 Amb OSP 1 A.S.C.

1 Inf

S.Anna 1 Amb OSP 1 A.S.C.

1 Inf

S.Anna
  1 Amb OSP 2 A.S.Az. S.Anna 1 Amb OSP 2 A.S.Az. VV.FF
  1 Amb.CRI 2 A.S.C. Sede CRI 1 Amb CRI 2 A.S.C. Traversagno
             
Pomeriggio 1 Autom. 1 medico

1 Inf

S. Anna 1 Autom. 1 medico

1 Inf

S.Anna
  1 Amb.CRI 2 A.S.C. Sede CRI 1 Amb.CRI 2 A.S.C. Sede CRI
  1 Amb OSP 1 Inf

1 A.S.C.

S.Anna 1 Amb OSP 1 INF

1A.S.C.

S.Anna
  1 Amb OSP 2 A.S.Az. S.Anna 1 Amb OSP 2 A.S.Az. VV.FF
  1 Amb.CRI 2 A.S.C. Sede CRI 1 Amb CRI 2 A.S. C Traversagno
             
Notte 1 Autom. 1 medico

1 Inf

S.Anna 1 Autom.

 

1 medico

1 Inf

S.Anna
  1 Amb.Conv. 2 A.S.C. Sede 1 Amb.Conv 2 A.S.C. S.Anna
  1 Amb OSP 1 A.S.C.

1 Inf

S.Anna 1 Amb OSP 1 A.S.C.

1 Inf

S.Anna
  1 Amb OSP 2 A.S.Az. S.Anna 1 Amb OSP 2 A.S.Az. VV.FF.
        1Amb Conv. 2 A.S.C. Traversagno

 

COMPETENZE PROFESSIONALI E QUALITÀ DEL TRASPORTO D’EMERGENZA-URGENZA 118  

Il Sistema Trasporti Infermi della Provincia di Ferrara comprensivo sia dei trasporti pazienti di carattere ordinario sia di quelli dell’Emergenza-Urgenza 118 si basa su un unico punto di Centrale Operativa presso l’Azienda Ospedaliera di Ferrara che coordina tutti gli interventi.

La rete del Servizio Emergenza-Urgenza 118 è fondata su 8 punti d’intervento di automezzi con equipaggio medico e infermieristico in grado di compiere manovre avanzate di rianimazione e 5 punti con autisti soccorritori capaci di manovre di rianimazione di base con defibrillazione con 14 ambulanze, 10 dell’ASL e 4 in convenzione, a disposizione del 118.

Un turno, ad esempio 8-14, di Servizio Emergenza-Urgenza 118 è composto da 8 medici, 16 autisti, 9 infermieri e 3 infermieri nella Centrale Operativa Unica, per un insieme di 150 operatori pubblici solo per l’emergenza esterna. A questi, infatti, si devono aggiungere altri 100 addetti che, in quel momento, non fanno il turno esterno d’emergenza “sul territorio” ma sono in servizio interno nei vari presidi di Pronto Soccorso. Totale: 250 operatori sanitari pubblici per garantire il rapido intervento nell’emergenza e pronto soccorso.

Il trasporto ordinario degli infermi, infine, è garantito dalla convenzione dell’ASL con 10 fornitori, tra associazioni di volontariato e cooperative di servizi, che mettono a disposizione ambulanze di tipo A -con dotazione tecnica conforme- e adeguato personale autista-soccorritore, pronto a staccarsi, su richiesta della Centrale Operativa, dal servizio ordinario per l’Emergenza-Urgenza 118.

Considerate le caratteristiche del territorio e la presenza di presidi ospedalieri con differenti capacità d’intervento, il Servizio Emergenza-Urgenza 118 si è inevitabilmente sviluppato in modo integrato, avvalendosi, in pratica,  accanto alla gestione diretta pubblica, dell’apporto di soggetti esterni: associazioni di volontariato, Croce Rossa Italiana,  imprese private che esercitano tale attività.

Il Servizio dell’Emergenza-Urgenza 118 è, infatti, garantito -con uguali e obbligatori livelli di qualità e competenza professionale sia del personale sia dei mezzi- anche con:

  • i servizi delle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro per i trasporti d’urgenza ed ordinari con mezzi ed equipaggio di soli autisti soccorritori ad integrazione e supporto del servizio principale e con il coinvolgimento del Servizio Sanitario per la formazione e addestramento degli operatori;
  • il ricorso ai servizi di emergenza-urgenza e ordinario della C.R.I.
  • i servizi di imprese terze, con mezzi e autisti, nel caso in cui la fornitura sia resa a condizioni economiche, organizzative e qualità vantaggiose.

Le convenzioni per il Servizio Emergenza-Urgenza 118 prevedono requisiti di qualità ben precisi relativi alla dotazione dei mezzi, alla formazione e professionalità del personale e si rinnovano solo se sono rispettati gli elevati livelli di qualità richiesti con riferimento sia all’aggiornamento professionale e tecnico sia ai requisiti previsti dalle norme per l’acquisizione dei servizi.

IL MODERNO SISTEMA DI  EMERGENZA SANITARIA

Il settore dell’emergenza sanitaria è uno dei punti più critici del SSN perché necessita di continue rivalutazioni e riqualificazioni della  mission e  dell’organizzazione del sistema 118-Pronto Soccorso. 

La logica deve essere quella di favorire l’accesso del cittadino ad un servizio adeguato alle sue necessità, che garantisca sinergie organizzative sin dall’arrivo sul posto del mezzo giusto e con un percorso d’assistenza efficace che si concluda nell’ospedale idoneo.

Questo orientamento dell’emergenza/urgenza sanitaria è determinato dalla  necessità di favorire la piena integrazione e connessione del sistema dell’emergenza territoriale con il sistema di emergenza-urgenza ospedaliero per garantire continuità terapeutica tra il fuori ed il dentro l’ospedale, con univoci criteri di riferimento e di operatività, sulla base di comuni linee-guida e protocolli operativi condivisi.

In questa messa in rete dei servizi, i centri ospedalieri con maggiori risorse tecnologiche e professionali per affrontare l’assistenza di maggiore complessità,  diventano il centro di riferimento per  i punti  periferici sotto-ordinati, cui compete principalmente la selezione, la stabilizzazione e l’invio di pazienti. In pratica, si tratta di trasferire la

sede dell’assistenza da unità produttive periferiche a unità centrali di riferimento quando si supera una determinata soglia di complessità.

Per centri periferici s’intendono tutte le strutture deputate alla prima risposta all’emergenza/urgenza compreso il mezzo di soccorso che interviene là dove si è verificato l’evento patologico.

Per ottenere la massima efficienza del sistema di emergenza è fondamentale, dunque,  che:

  • la Centrale Operativa del 118 coordini l’assistenza extraospedaliera e sia il collegamento fra i servizi ospedalieri e quelli territoriali coinvolti nella risposta alle emergenze sanitarie;
  • i vari livelli operativi siano collegati in rete per poter utilizzare nel modo più completo e razionale possibile le risorse disponibili;
  • si renda capillare la presenza di mezzi di soccorso sul territorio che permetta di intervenire nei tempi previsti (8 minuti in area urbana, 15 minuti in  area extraurbana prossimale e 20 minuti in area extraurbana distale) e con personale qualificato che a vari livelli sia in grado di garantire la migliore assistenza possibile;
  • il sistema sia in grado di erogare, senza discontinuità, risposte di livello sempre crescente a partire dalle singole postazioni di ambulanza sul territorio fino ai Dipartimenti di Emergenza ed Accettazione di II livello, secondo dei criteri soglia di invio e rinvio al e dal centro leader.

La Centrale Operativa, “cuore” del sistema di emergenza sanitaria, deve poter definire, con la massima precisione possibile, “il grado di criticità e complessità dell’evento accaduto, e, conseguentemente attivare l’intervento più idoneo utilizzando tutte le risorse a disposizione”.

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