Eventi e cultura
9 Settembre 2012
Una guida sulle "vie della birra", che passano anche da Pomposa

Il “mondo maledetto” dei birrifici artigianali

di Redazione | 2 min

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Monumenti. Al via il restauro della fontana dell’acquedotto

Tre interventi di restauro per restituire decoro ad altrettanti monumenti cittadini. È il pacchetto di opere avviato in questi giorni dal Comune di Ferrara, per una spesa complessiva di circa 100mila euro, per il recupero della statua e della fontana dell'acquedotto monumentale di piazza XXIV Maggio, del monumento a Garibaldi in viale Cavour e del monumento ai tre eroi risorgimentali ferraresi Succi, Malagutti e Parmeggiani, sulle mura di viale IV Novembre

Cresce l’interesse dei ferraresi per la birra di produzione artigianale, come è stato ampiamente dimostrato dal folto pubblico accorso alla presentazione del libro “La via della birra”, edito da Aliberti.

L’incontro si è svolto nel pomeriggio di venerdì presso la libreria Ibs di Ferrara. Luca Grandi, uno dei tre autori assieme a Emanuela Flangini e Isabella Bertolaso, ha incontrato gli appassionati e i curiosi, chiacchierando con loro di turismo ma anche di tecnica e mercato. La guida informa regione per regione dei maggiori e migliori produttori artigianali presenti nella penisola, una realtà che Grandi descrive con un sorriso “un mondo maledetto, composto da gente strana”. A portare viva testimonianza di come questo panorama particolare trovi spazio anche in provincia di Ferrara, sono intervenuti all’incontro i titolari del birrificio Fm di Pomposa: Silvia e Roberto. I due sono soci da circa un anno, e lavorano immediatamente dietro la celebre abbazia comacchiese.

“Avevamo iniziato con i kit per il fai da te, la passione ci ha portato avanti – raccontano i titolari -. Attualmente proponiamo tutto l’anno quattro birre classiche e, a seconda dei periodi, altre tipologie più stagionali”. L’ispirazione da parte loro nasce e rimane orientata al Belgio, ma non trascura l’eccellenza locale: “compriamo oltralpe i prodotti tipici come i lieviti e il malto, ma ci rivolgiamo al territorio ferrarese per sperimentare, utilizzando ad esempio il riso delle valli e il miele di tiglio prodotto artigianalmente  a Pomposa”.

Secondo Grandi la peculiarità dell’apporto italiano al mercato della birra consiste proprio nell’originalità dei gusti che esprime: “non avendo una lunga tradizione alle spalle da rispettare, gli italiani sono meno vincolati. Ognuno produce ciò che più gli piace e riversa nel lavoro la propria  fantasia e creatività. Il risultato finale è sempre molto caratterizzato”.

Agli ospiti il pubblico ha voluto porre molte domande, da alcune più tecniche relative alla normativa da rispettare per ospitare nella propria abitazione domestica un micro birrificio, ad altre di carattere più generale relative agli abbinamenti. Dai cultori della bevanda, in particolar modo dal mastro birraio Roberto, un unico diktat: “la birra non si stappa e si beve a collo, dev’essere versata nel bicchiere e fatta schiumare, gustata inizialmente nei profumi della sua schiuma e poi assaggiata”. A rendere chiaro il messaggio ci ha pensato la degustazione organizzata all’interno della libreria.

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