Il professor Zamboni
Parte l’arruolamento del primo paziente con Ccsvi (Insufficienza venosa cronica cerebrospinale) e sclerosi multipla, parte la sperimentazione clinica Brave Dreams, guidata dal professor Paolo Zamboni, sulla sicurezza e l’efficacia dell’angioplastica venosa nei malati di sclerosi multipla e l’associazione Ccsvi nella Sclerosi Multipla onlus, che ha sempre sostenuto Zamboni, il dottor Fabrizio Salvi e la loro ricerca nel pubblico, libera e indipendente, esprime tutta la sua soddisfazione ed estrema fiducia nella positività dei risultati dello studio, ringraziando la Regione Emilia Romagna, il Ministero della Salute, ma soprattutto il rigore scientifico e la tenacia di Salvi e Zamboni.
L’associazione, fatta da malati e familiari di malati, ha sempre sostenuto – assieme ad altre associazioni e tantissimi volontari – la scoperta del professor Zamboni, e la necessità che su questa si potesse procedere “con la ricerca libera, indipendente e incondizionata, come prescrive la Costituzione italiana”.
“Grazie ai suoi soci e volontari – spiegano i responsabili della onlus – l’associazione ha diffuso l’informazione sulla Ccsvi (Insufficienza venosa cronica cerebrospinale), e raccolto fondi per questo studio clinico, contribuendo così nel suo piccolo al finanziamento di Brave Dreams, ringraziando di cuore la Regione Emilia Romagna per aver creduto nella Ccsvi e nella sua relazione con la Sclerosi Multipla, finanziando con quasi tre milioni di euro la sperimentazione del professor Zamboni, che valuterà la sicurezza e l’efficacia dell’intervento di angioplastica venosa nei malati di sclerosi multipla”.
Nel ringraziare anche il Ministero della Salute, l’associazione chiede al tempo stesso di “vigilare affinché ostacoli pretestuosi non siano frapposti al sereno svolgimento della ricerca stessa”. La gratitudine a Zamboni e Salvi è, infine, per “aver tirato dritto per la loro strada, imperturbabili di fronte ai tanti ostacoli incontrati nel loro percorso, sicuri di essere nel giusto nel pretendere che la libera ricerca dovesse andare avanti, per capire meglio, per meglio aiutare i malati di Ccsvi e di Sclerosi Multipla”. “Accompagnati, in questo, anche da noi e dai malati che rappresentiamo, tenaci sostenitori della libera ricerca scientifica, e incrollabilmente fiduciosi negli esiti fecondi della loro sperimentazione”.
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