Polstrada sequestra tre tonnellate di vongole illegali
Quasi tre tonnellate di vongole irregolari sono state sequestrate nella tarda serata di sabato dalla Polizia Stradale di Codigoro sulla Romea
Quasi tre tonnellate di vongole irregolari sono state sequestrate nella tarda serata di sabato dalla Polizia Stradale di Codigoro sulla Romea
La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 30 immobili a due persone residenti ad Argenta che si sarebbero rese responsabili dei reati di autoriciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e appropriazione indebita
Avrebbero messo in piedi un giro di droga - in particolare di hashish e cocaina - all'interno del carcere di via Arginone dove, tra il 2020 e il 2022, erano detenuti. Protagonisti della vicenda cinque uomini, tre italiani di 35, 36 e 42 anni, un 32enne albanese e un 42enne moldavo, oggi a processo
È stato identificato e sottoposto alla misura dell'accompagnamento in stato di flagranza, per i reati di tentata rapina in concorso e porto di armi atti a offendere, il 14enne di origini nordafricane che, verso le 19 di sabato (29 novembre) scorso, assieme ad altri due complici, ancora ignoti, ha minacciato e spintonato due studenti coetanei
Durante il confronto tra i sindaci del Basso Ferrarese e l'assessore regionale Massimiliano Fabi all'ospedale del Delta di Lagosanto, c'è stato spazio anche per affrontare la questione legata all'inchiesta della Procura di Ferrara all'interno del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita
L’iperprotettività dei parenti, o meglio l’eccesso di cura che arriva all’impedire una normale socializzazione del bambino, sono equiparabili a una violenza. Lo afferma la Corte di Cassazione, che con la sentenza 36503 conferma la condanna di primo grado a 1 anno e 4 mesi, pronunciata dal tribunale di Ferrara nel 2004 e confermata in appello, nei confronti di una madre e di un nonno per eccessive attenzioni al figlio/nipote, che all’epoca dei fatti aveva sei anni.
I due avrebbero chiuso in una cappa di vetro l’infanzia del loro figlio e nipote. In questo modo avrebbero impedito una sano sviluppo psicofisico del bimbo. E questo proteggendolo oltre misura e finendo per fare del loro amore un fattore controproducente alla crescita. Lo strano caso si porta dietro strascichi di altri processi, patrie potestà decadute, interventi di assistenti sociali e tanto altro. Tutto a scapito del bambino, che oggi si rifiuta persino di voler incontrare il padre, che non vede il figlio da ormai dieci anni.
Proprio il genitore “ricusato” aveva portato i parenti in giudizio, davanti al tribunale dei minori, per fatti analoghi antecedenti al 2004, ottenendo anche una sentenza a lui favorevole. Nel marzo 2010 sempre la Cassazione aveva condannato la donna a 11 mesi per mancata esecuzione di un provvedimento di affidamento del giudice.
A queste causa se ne assomma una seconda, definita in primo grado sempre a Ferrara, che ha visto nell’aprile 2010 il giudice emettere una maxi condanna per la madre (tre anni), il nonno (tre e mezzo) e questa volta anche la nonna (due anni).
Ai parenti viene rimproverato l’aver tenuto chiuso in casa il giovane, impedendogli di giocare all’aperto con gli amici, di andare alle feste dei coetanei, di avere insomma un’infanzia normale. Tanto che a scuola la maestra faceva notare le difficoltà a salire le scale, o la deambulazione insufficiente per un bambino di quell’età.
Addebiti confermati nel dibattimento del secondo processo (quello conclusosi in primo grado) dalle consulenze di psicologi dell’età infantile (il comportamento dei tre sarebbe consistito nel non fargli frequentare la scuola con regolarità, nell’impedire la sua socializzazione, nell’impartirgli regole di vita tali da incidere sullo sviluppo psichico del minore con conseguenti disturbi deambulatori).
La sentenza della Cassazione è importante “non solo perché cristallizza il fatto considerato reato, ma anche perché introduce una ipotesi innovativa nel nostro diritto”, commenta l’avvocato Henrich Stove che assiste il padre: “quella che viene impropriamente definita iperprotettività non è una condotta in buona fede, ma un comportamento distruttivo”.
In termini tecnici la giurisprudenza introduce con questa sentenza la Pas, sindrome da alienazione parentale. “Queste condotte di sottrazione della figura genitoriale – prosegue Stove – vengono così equiparate giuridicamente a una violenza, a un maltrattamento. E lo stesso vale per le condotte omissive, come impedire al figlio di vedere il padre o impedirgli di socializzare”.
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com