Fermato con oltre 55 grammi di droga in casa. Arrestato
Durante il ponte festivo, i carabinieri di Comacchio hanno pattugliato le strade durante i servizi di controllo del territorio nei luoghi della movida
Durante il ponte festivo, i carabinieri di Comacchio hanno pattugliato le strade durante i servizi di controllo del territorio nei luoghi della movida
Stato del cielo: sereno o poco nuvoloso, con il transito di velature compatte specie nel pomeriggio-sera. Precipitazioni: assenti. Temperature: minime comprese tra +9°C e +10°C, massime comprese tra +20°C e +24°C. Venti: deboli dai quadranti orientali. Stato del...
Nella nottata di domenica del 21 aprile una pattuglia dei carabinieri di Porto Garibaldi ha controllato sulla SS309 Romea un furgone con targa rumena che trainava con un carrello una autovettura destinata alla esportazione con a bordo cinque persone dirette in Romania
Nel fine settimana i carabinieri di Cento, coadiuvati dal personale del Nucleo Antisofisticazioni di Bologna, ha svolto un servizio straordinario di controllo del territorio volto a prevenire la commissione di reati predatori e accertare accertare il rispetto delle norme di carattere igienico sanitario da parte degli esercizi di ristorazione
Denuncia per un parcheggiatore abusivo che ha tentato di indirizzare due agenti in abiti civili della Polizia Locale a bordo di un'auto civetta verso uno stallo di sosta
Rischia di morire per colpa di un’ottusa burocrazia. Le speranze di una donna malata di cancro guardano verso Ferrara. Dove l’avvocato che ha preso a cuore il suo caso, Sara Bruno, promette di far di tutto affinché lo Stato le garantisca un diritto di cui non dovrebbe nemmeno discutersi. Quello alla sopravvivenza.
Lei è una donna ucraina di 63 anni, arrivata in Italia un anno fa. Vive a Bologna, in una casa di accoglienza gestita dalle suore. Ora sta morendo per un tumore alla mandibola. Scoperta la malattia, dopo varie peripezie è riuscita ad ottenere un permesso di soggiorno per motivi di salute. Ma le autorità sanitarie regionali non possono erogarle gli strumenti necessari al ciclo di chemioterapia. “Questo perché – spiega l’avvocato Bruno – il genere di permesso ottenuto presuppone una copertura finanziaria, una sorta di cauzione che si rilascia per svolgere le cure a proprie spese”.
Ma il caso della 63enne è diverso da quello standard previsto dal testo unico sull’immigrazione. Lei è entrata in Italia, regolarmente, con un visto turistico nel 2010. Qui le è stata diagnosticata la malattia e qui, a Bologna, ha subito l’operazione chirurgica di rimozione del carcinoma. “Il medico le ha prescritto un ciclo di chemioterapia per un periodo minimo di sei-otto mesi, una terapia salvavita – prosegue il legale -, ma è in attesa di iniziarlo ormai da un mese”.
E i soldi per eseguirlo a proprie spese, circa 4.000 euro, non li ha. “Non ha un lavoro e non può averlo – fa notare l’avvocato -, perché non è provvista di un permesso di soggiorno lavorativo”.
Il paradosso è tutto nella legge: “sarebbe meglio se fosse clandestina perché almeno avrebbe diritto alle cure urgenti”, allarga le braccia Sara Bruno, che proprio ieri pomeriggio ha visto una delle ultime speranze affievolirsi: “la questura di Bologna ha negato la trasformazione della “causale” del permesso di soggiorno in motivi umanitari. Non so quali carte possiamo ancora giocare, ma le giocheremo tutte per far valere il principio dell’uguaglianza e del diritto alla cura”.
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