Codigoro
16 Marzo 2011
Rimase invalido. Il pm ha chiesto un anno per lesioni gravissime

Operaio rimase folgorato dall’alta tensione

di Marco Zavagli | 1 min

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(immagine di archivio)

Codigoro. Rimase fulminato dall’alta tensione mentre stava sistemando un pannello elettrico all’interno dello stabilimento Falco di Codigoro. Era il 25 febbraio 2005 quando Giuseppe Pace, operaio di 48 anni di Zola Predosa, dipendente da anni di una ditta specializzata in lavori elettrica è rimasto folgorato mentre stava cambiando un interruttore di corrente elettrica in un capannone. A causa delle gravi ustioni e delle ferite riportate l’uomo non si è più ripreso da quel terribile infortunio sul lavoro.

La corrente in quel momento avrebbe dovuto essere staccata. Da quel punto partirono le indagini dei carabinieri, che portarono la procura a indagare per lesioni gravissime colpose (l’operaio si salvò ma rimase invalido) tre persone. Si tratta dell’allora responsabile della Falco, del tecnico preposto alla manutenzione dell’impianto e del datore di lavoro dell’operaio.

Nel corso del tempo l’uomo e la sua famiglia sono stati risarciti rispettivamente con circa un milione di euro e poco più di 800mila euro. Ieri, dopo la chiusura della fase dibattimentale, si è tenuta la requisitoria dell’accusa, sostenuta dal vpo Alessandro Rossetti, e dalle arringhe delle difese, che hanno chiesto l’assoluzione.

La procura ha chiesto invece un anno e due mesi per l’allora legale rappresentante della Falco e del tecnico manutentore e un anno per il datore di lavoro.

La sentenza del giudice Anna Ghedini è attesa per aprile.

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