Il luogo dell'incidente in via Calzolai

Micol Ricca non ce l’ha fatta. Il cuore della giovane 29enne di Occhiobello ha smesso di battere poco dopo le 17 di ieri pomeriggio. La sua lotta per la vita, dopo le ferite e il trauma cranico che l’ha ridotta in coma martedì scorso in seguito a un incidente stradale, è durata lo spazio di poche ore.

Ore di speranza per tutti coloro che conoscevano Micol, dagli amici ai parenti e genitori che, dopo l’accertamento del decesso da parte dei sanitari dell’ospedale Sant’anna, dove la ragazza si trovava ricoverata in Rianimazione, hanno dato parere favorevole all’espianto degli organi. Un dono, l’ultimo, per una giovane che tutti hanno descritto come generosa ed entusiasta.

Micol era rimasta gravemente ferita in seguito a uno schianto contro un platano in via Calzolai, tra Francolino e Malborghetto di Boara, mentre viaggiava a bordo della sua Panda. Erano le 8.45 e in prossimità di una curva ha perso il controllo dell’auto, forse a causa della nebbia e dell’asfalto bagnato dalla pioggia. Ricoverata d’urgenza, le sue condizioni sono apparse subito disperate.

L’altro ieri tanti amici, appresa la tragica notizia della sua scomparsa, si sono stretti attorno ai familiari e alla giovane per porgerle l’ultimo saluto. Fra questi anche la cerchia più stretta degli amici del circolo Arci Bolognesi di piazzetta San Nicolò, locale che Micol frequentava spesso e dove “tutti la conoscevano”. “Una ragazza positiva – la ricordano i giovani del circolo – e una grande frequentatrice, appassionata per le attività culturali e impegnata nel sociale. Aveva trovato lavoro da poco. Non le mancava mai il sorriso”.

Micol Ricca

La 29enne Micol da tempo era anche uno dei membri dei Barcollanti diretti da Federico Toso, protagonisti del festival sui trampoli e di altre esperienze teatrali. “Micol era sempre molto presente alle attività – riferisce Toso – sia nel 2008 che nel 2009. Quest’anno poi ha partecipato al rpogetto che prevedeva l’integrazione di persone straniere con il gruppo degli italiani, di cui Micol faceva parte. Mi riferisco allo spettacolo “Aloha”, costruito per fare incontrare la realtà della disabilità attraverso, appunto, questi due gruppi”.

“La sua era una presenza molto umana – ricorda il regista e attore teatrale -, vicina, con una gran voglia di fare e di condividere l’amicizia nel gruppo. La sua scomparsa ci ha toccato profondamente”.