Scomparsa una 15enne dalla comunità “Il Melograno”
Una 15enne si è allontanata nella serata del 13 maggio dalla comunità che la ospita. Chiunque la noti contatti i carabinieri
Una 15enne si è allontanata nella serata del 13 maggio dalla comunità che la ospita. Chiunque la noti contatti i carabinieri
Si erano salutati uscendo di casa qualche ora prima e mai si sarebbero aspettati di rivedersi - durante la tarda serata di ieri (martedì 14 maggio) - all'interno delle camere di sicurezza del comando provinciale dei carabinieri di Ferrara
In esecuzione del piano disposto dalla Prefettura di Ferrara, nel pomeriggio di martedì 13 maggio è scattato un nuovo intervento straordinario congiunto di tutte le Forze di Polizia
Uno scontro tra due auto in via Caretti avvenuto poco prima delle 12, all'altezza del distributore di Enercoop, ha causato alcuni rallentamenti ma fortunatamente le persone coinvolte non pare abbiano subito ferite particolarmente gravi
Grave incidente nella mattinata di mercoledì 14 maggio nella zona artigianale della Piccola Media Industria, dove un uomo di 55 anni - in sella alla propria moto - è rimasto ferito dopo lo scontro frontale con un autocarro causato da un daino che avrebbe improvvisamente attraversato la strada.
C’era una telecamera all’interno del Big Town, fatta installare dallo stesso titolare. Il filmato di quanto avvenuto dopo le 23 di venerdì scorso è già stato acquisito e visionato dagli inquirenti.
Quei frammenti consegnano tutta la verità su quanto successo durante la rissa che ha portato alla morte di Davide Buzzi e al ferimento di Lorenzo Piccinini, i due aggressori che si erano presentati con una tanica di benzina dando a immaginare l’intenzione di voler incendiare il locale.
E che qualcosa di grave potesse succedere il titolare, Mauro Di Gaetano, se lo aspettava, dal momento che lo stesso Buzzi si era presentato dieci giorni addietro minacciando violenze e chiedendo (questo quanto riferito in sede di interrogatorio) del denaro, tanto da spingere il gestore a denunciarlo per estorsione.
Sempre Mauro ha rigettato l’accusa che aleggia come ipotesi della furia di Buzzi nei suoi confronti, quella di non aver chiamato tempestivamente i soccorsi dopo che Edoardo Bovini (il figliastro e il cugino degli aggressori) si era sentito male nel suo locale: lui quella sera era nel suo locale di Modena.
Ma rimane, nei confronti suoi e del padre l’accusa di omicidio e tentato omicidio in concorso. Il taglio nella gola di Buzzi e la ferita da arma da taglio all’addome di Piccinini più che a cocci di bottiglia sembrano dovute a un coltello, una della armi utilizzate in quei minuti drammatici, oltre a pezzi di vetro (il locale il giorno dopo era ancora pieno di frammenti di bottiglie lanciate da ogni dove) e una chiave inglese.
E sarà determinante ai fini dell’indagine accertare chi avesse in mano quella lama.
Intanto, mentre i due indagati rimangono in carcere all’Arginone, rimangono stabili le condizioni di Piccinini, al momento ricoverato in chirurgia a Cona con prognosi ancora precauzionalmente riservata.
La pm titolare dell’inchiesta, Barbara Cavallo, dovrebbe disporre oggi l’autopsia e nominare un medico legale cui dare l’incarico di accertare le cause o le concause della morte di Buzzi. Dalla risposta a questo quesito dipenderà anche parte della strategia difensiva degli avvocati Stefano Scafidi e Giulia Zerpelloni (che assistono Mauro Di Gaetano) e di Michele Ciaccia (che assiste il padre), verosimilmente incentrata sulla scriminante della legittima difesa.
Si attendono anche sviluppi sulla posizione di Piccinini che, una volta dimesso, potrebbe essere indagato a sua volta per tentato incendio, rissa o altro. Anche qui determinanti saranno le immagini del circuito di videosorveglianza interno.
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